Come entrare nel mondo dell’informazione

Creato il 25 gennaio 2016 da Redazione Firstmaster Magazine @FirstMasterFad

Il primo punto da considerare è che le imprese editoriali sono imprese private. Possono essere condizionate in tanti modi, ma non seguono le norme del settore pubblico: non si entra per concorso e per titoli. contano le proprie
Questo significa che sia per le collaborazioni che per le assunzioni referenze per la prima scrematura e il superamento del periodo di prova per il proseguimento del rapporto.


Più in dettaglio, se nel periodo di prova si dimostrano i necessari requisiti caratteriali (serietà, determinazione, curiosità ecc.) e c'è una buona scrittura, allora ci sono delle possibilità.

Ma se il proponente non sa scrivere o non ha il necessario profilo caratteriale, allora, in questi casi, non c'è doppia laurea, quadruplo master e iscrizione all'Ordine dei Giornalisti (Odg) che diano una possibilità di inserimento.

Il settore dell'informazione sarà anche pieno di raccomandati, ma per la maggioranza degli addetti conta la capacità di fare bene il proprio lavoro, perché le imprese private non possono fare diversamente.

Il ruolo della formazione

La buona formazione è determinante, ma non per il titolo in quanto tale, ma perché è la premessa per lavorare bene sin dall'inizio, per sviluppare capacità autocritiche e crescere rapidamente. La formazione è una premessa, e non una garanzia. Tanto più che le migliori competenze possono essere vanificate da comportamenti incompatibili con la funzionalità di qualsiasi redazione. Tanto più perché la concorrenza è tanta.

Il ruolo dell'Odg

L'iscrizione all'Ordine nei giornali è richiesta dalle testate d'informazione italiane nel caso di occupazione a tempo pieno. All'estero e per tutti gli altri non occorre. Anzi, la possibilità di fare informazione liberamente è un diritto tutelato dalla Costituzione.
Per capire il ruolo dell'Odg occorre considerare che tutti gli Albi professionali sono un prerequisito, non una garanzia di assunzione. A molti sembrerà un'affermazione banale, ma per i giovanissimi non lo è. Non sanno ancora che tutti gli Ordini professionali non servono a dare lavoro agli iscritti, non sono neanche lontanamente un ufficio di collocamento.
Piuttosto è vero il contrario, possono eliminare dal mercato del lavoro chi si è macchiato di una colpa grave.
Gli Ordini professionali sono nati per garantire la correttezza dei loro iscritti verso la collettività. Medici, ingegneri, geometri, notai ecc. possono essere eliminati dall'esercizio dell'attività professionale se commettono colpe gravi, con la semplice cancellazione dall'Ordine di competenza.

Il ruolo delle referenze

Come avviene allora l'ingresso nel mondo dell'informazione? Basta una parola: referenze. Dove referenze significa tanti buoni articoli, pubblicati su testate sempre più importanti. Meglio se su pochi argomenti e non su tutto ciò che capita.
Sono gli articoli, le interviste, i servizi che devono dimostrare sia lo spessore della propria preparazione, sia il valore pratico di attestati e titoli più o meno accademici (se ci sono).
Una lunga serie di link sul proprio curriculum (con accesso alla propria pagina online), sono la via principale per penetrare nel settore. Meglio ancora se con qualche extra, come un piccolo scoop o un ebook in tema.
Iniziare oggi è più facile che mai, per quattro buoni motivi.
Il primo è che ci sono centinaia di siti d'informazione su ogni argomento, mai come oggi.
Il secondo è che si collabora a distanza, da Bari a Torino, come da Catania a New York.

Il terzo è che ci sono centinaia di siti d'informazione aperti ai non professionisti, anche in Italia.

Il quarto è che on line non c'è più la barriera della paginazione, che costringeva a selezionare argomenti, notizie e autori.

Per concludere: la concorrenza è tanta, ma anche le opportunità sono tante, tantissime.

Da "Guida alla pubblicazione giornalistica" di Claudio Torrella.
Anticipazione dalla seconda edizione. Ed. FirstMaster (Isbn 978-88-98618-00-2).