Visto in DVD.
Si in una parola un film d’amore. Ma non solo.
In primo luogo il film sviluppa i personaggi in relazione agli sviluppi sociali degli Stati Uniti, lei (la Streisand) è una contestatrice ricca di ideali, ma senza particolari capacità (parte criticando la neutralità statunitense nella seconda guerra mondiale e finisce protestando contro la bomba atomica); lui (Redford) è un uomo dotato d’un talento superiore (nella scrittura) ma privi di ogni ideale, disilluso, ma pieno di quella felice ignoranza consapevole di se che tanto si addice ai giovani americani.
In secondo luogo il film mostra la parabola umana dei due (sentimentale, ma anche sociale e lavorativa) inarrestabilmente destinata al fallimento, con il loro rapporto tutto fatto di incomprensioni e di felicità protese verso l’autodistruzione. E questo è un altro valore aggiunto, che si innalza nel delicato finale in cui i due, ormai entrambi falliti, mostrano i due volti di una sconfitta; lei che perdendo la sua lotta continua comunque a combattere (protesta appunto contro la bomba atomica in mezzo ad una strada piena di gente disinteressata), mentre lui si è adagiato sul successo economico facile facile accettando una mortificazione professionale che lo rende anch’esso un perdente, ma un perdente rassegnato (è passato da romanziere a sceneggiatore per Hollywood e nel finale si è ridotto a sceneggiatore per la tv).
Questo poi è un film fatto solo di sceneggiatura, tutto intento a raccontare, a dare voce, e poco propenso a mostrare… ecco personalmente non apprezzo molto i film del genere che vedo molto più vicini alla tv o alla radio come mezzo espressivo piuttosto che al cinema, tuttavia bisogna concedergli che la sceneggiatura, i dialoghi, sono magistrali, non annoia mai nonostante la logorrea e sa sempre cosa dire.