"Pronto? Ciao, vai in onda venerdì, ok? Ciao"
Clic.
Tu tu tuuuu.
E lo dici così? Cioè, parliamone. No, eh?
E io mi sono sfogata a parlarne con tutti i miei contatti online. Con qualcuno dovevo pur discuterne. Una vera rompiballe, come da copione. Perché? Perché da brava secchiona dovevo sviscerare la situazione, studiare i contenuti, sondare gli interessi, cercare potenziali interviste, preparare una bozza di piano editoriale, delle rubriche fisse, pensare a un piano di comunicazione.
Tutto questo semplicemente perché mi hanno proposto di gestire un programma in radio. Per prima cosa ho pensato: è ridicolo, io non mi ascolterei (e sono tecnicamente in target quindi la cosa è preoccupante). Poi ho pensato: però, è un'opportunità. E infine: non devono ascoltare me, le persone. Posso impostare il programma in modo da intervistare qualcuno. Le cose interessanti le dirà così qualcun altro, al posto mio. E io non dovrò preoccuparmi troppo, neanche di sparare qualche menata, ogni tanto. Ok, venduta. Accetto anche questo incarico, tanto per non farmi mancare niente.
È vero, sono una di quelle persone di cui la gente dice: ma come fa a far tutto. Faccio proprio parte di quella (odiosa) categoria. Io questa domanda però non l'ho mai capita. È ovvio che non ce la faccio. Intanto se non avessi l'aiuto del papi non riuscirei a fare la meta delle cose che faccio. E poi corro sempre (ma corro davvero) e poi tralascio sempre qualcosa. Cerco solo e sempre di dare un ordine di priorità alle cose in modo da tralasciare quelle che io reputo meno importanti. Tipo, la manicure. Proprio non ce la faccio. Mi metto d'impegno, ogni volta, ma ogni volta scala nella mia lista finendo all'ultimo posto o giù di li. Finisce sempre che vado a letto stremata, rimandando a domani -promesso, quando poi si ripete la solita storia, uguale a ieri. E così succede che finisco con il tagliarmi le unghia solo quando si spezzano. Non che mi piaccia lasciare gli smalti nel mio grande beauty, li, ad asciugarsi da soli (Claudia, non te la prendere, anche i tuoi bellissimi Chanel sono finiti fra gli altri, usati una volta per sbaglio...).
Adesso si è fatto tardi, vado a letto. Sul mio pollice sinistro brilla una pennellata di uno splendido tester della Kiko, un rosa antico delicato ed elegante. È li che campeggia solitario. Buonanotte, dito. Si è fatto tardi. Domani prometto che darò una bella passata a tutte le restanti 9 dita che ti faranno compagnia. Promesso.