Come guadagna Facebook?

Creato il 14 luglio 2015 da Zaxster @samueleblogzero

Facebook è il social network più famoso al mondo grazie ai suoi 1.44 miliardi di utenti attivi (attivi cioè che entrano nel sito almeno una volta al mese) [nota 1] .

Nel 2014 facebook ha avuto entrate per quasi 13 miliardi di $ e un guadagno netto di quasi 3 miliardi di $ [nota 2]. Al momento dà lavoro a oltre 10.000 persone.

Incredibile, se pensate che nessuno ha mai speso un singolo euro per iscriversi!

Ma com’è possibile?

Se non stai pagando un prodotto, è perchè TU sei il prodotto

Visto che non paghiamo per il servizio Facebook non ci deve nulla, infatti l’unico contratto è quello che siamo costretti ad accettare se vogliamo essere sul social network, e questo “accordo tra le parti” spesso varia e noi distrattamente ne accettiamo le modifiche, pur di proseguire la nostra avventura online.

Non abbiamo praticamente alcun controllo sui dati raccolti da Facebook, che potrebbero includere (anzi, includono SICURAMENTE) informazioni sensibili legate all’orientamento sessuale, alla religione, alle idee politiche e molto altro. Alcune leggi limitano i “poteri” del social network e lo costringono a specificarne l’uso, permettendoci di saperne qualcosa di più.

Ad esempio sappiamo che ogni pagina web che visitiamo crea, senza che ce ne rendiamo conto, decine di altre connessioni con siti partner (google, facebook, amazon e molti altri) che così vengono a sapere cosa stiamo guardando, quante volte e per quanto tempo. Vi sarà capitato di vedere pubblicità di condizionatori o di frigoriferi pochi giorni dopo avete visitato negozi online cercando quegli oggetti, vero?

Ovviamente Google e Facebook vendono a caro prezzo queste informazioni raccolte pazientemente nel tempo, ogni pubblicità che vedete su facebook può costare all’inserzionista da pochi cent a qualche euro in base a mille variabili che cambiano di giorno in giorno.

Ma ormai il futuro è segnato: fare pubblicità sul web è MOLTO MOLTO più efficiente che farla in TV o su carta stampata.

Immaginate di aprire una birreria e di volerla fare conoscere a più persone possibile. Prima di Internet avreste comprato un’inserzione su una Tv o una rivista locale, oppure su una rivista nazionale che parla di birre… ma quanti giovani potenzialmente interessati avreste davvero raggiunto? Tanti avrebbero letto l’inserzione ma ben pochi sarebbero realmente interessati e abbastanza vicini per venire veramente alla vostra birreria.

Invece con Facebook (o Google) è tutto più efficace: si pagano un certo numero di “click” sulla propria pubblicità che viene fatta vedere solamente ai giovani tra i 16 e 35 anni della tua provincia che hanno messo “mi piace” ad una marca di birra o ad una delle birrerie dei concorrenti diretti (ad esempio).

Più preciso di così!

Ovviamente questa precisione si paga, e profumatamente.

Estratto di una pagina che permette di scegliere il target a cui far arrivare le inserzioni

Facebook usa una strategia un po’ oscura per i prezzi, che variano in base a cosa si vuole sponsorizzare (una pagina facebook costa meno di un sito web) e allo scopo (si vogliono tanti “click” sul collegamento o basta che sia visualizzato di sfuggita?)

Comunque sia, quello della pubblicità online è un mondo ancora poco conosciuto ma con cifre e investimenti pazzeschi.

Ma entriamo nel dettaglio della normativa sui dati che accettiamo iscrivendoci a Facebook (link). Ci sono delle sorprese.

Lì c’è scritto che il sito raccoglierà non solo tutto quello che condividiamo, ma anche i tempi e i modi in cui usiamo la loro applicazione (quante volte al giorno? da cellulare da tablet o dal PC?). Ecco perchè la nostra Home di Facebook cambia se la apriamo dal tablet o da cellulare, perchè il social network adatta i contenuti basandosi anche sul dispositivo che stiamo usando!

Sempre nella normativa c’è scritto a chiare lettere che raccoglieranno informazioni su di noi anche da quello che gli altri pubblicano o scelgono di condividere (se ci taggano in uno status o semplicemente se sincronizzano la loro rubrica col nostro numero di cellulare Facebook impara qualcosa su di noi). Inoltre Facebook viene immediatamente a conoscenza dei siti web che visitiamo se questi siti hanno il supporto al social network (se si vedono i commenti degli utenti di Facebook, per esempio). Come se non bastasse, da quando Facebook si è comprata Whatsapp ha completo accesso al database di scambi di messaggi tra voi e i vostri amici, ampliando e completando le informazioni sulla vostra rete di amicizie (al momento pare che non salvino foto e testo dei messaggi, cosa comprensibile vista l’incredibile mole di dati che gira su Whatsapp, ma sicuramente fanno delle analisi statistiche su quanto e quando scriviamo).

E per finire ci sono i “cookies“, quei piccoli file che i siti web salvano sul nostro PC quando passiamo a visitarli… Facebook ammette candidamente che usano questi file “per capire se una persona a cui è stata mostrata un’inserzione sui Servizi di Facebook ha successivamente effettuato un acquisto sul sito dell’inserzionista o installato l’applicazione pubblicizzata” (in questo caso cito le loro policies che trovate qui).

Tenete conto che questo è tutto quanto ci viene esplicitamente detto, chissà cos’altro viene monitorato! Nel 2013 un importante dipendente di Facebook riferiva del loro interesse nel monitorare la posizione del mouse all’interno della pagina del social network… [nota 4] non so voi ma io un sacco di volte ho esistato e non messo dei “mi piace” su certe pagine e certi status “pubblici” proprio per motivi di privacy… ma se Facebook fosse in grado di monitorare e comprendere questa mia incertezza avrebbe sotto mano un bel po’ di informazioni in più! Si potrebbe fare lo stesso con il cellulare, se monitorassero quando smettiamo di passare velocemente gli status e le foto per fermarci a leggere qualcosa… quel “fermarsi” racconterebbe molto dei nostri interessi!

Insomma, avete capito, Facebook non si paga ma NON è gratis.

Lo paghiamo profumatamente dicendogli tantissime cose su di noi, lasciandogli invadere la nostra privacy e facendoci inondare di pubblicità nascosta. Non voglio certo demonizzare Internet nella sua versione 2.0 (la versione “social”), ma credo che si debba avere molta più consapevolezza e conoscenza di quello che accade alle nostre spalle.

Una volta che si sa a cosa andiamo incontro il minimo che si possa fare è cercare di mettere almeno un po’ i bastoni tra le ruote a Facebook (e Google) disabilitando quelle impostazioni di default che facilitano il marketing ma non sono di alcun aiuto alla nostra esperienza online.

Ecco alcuni esempi:

1) Su PC installa le estensioni del browser che bloccano le pubblicità: la migliore è “adblock plus” (link). Si può fare anche su cellulari/tablet Android installando un’app (link) e cambiando delle impostazioni del wifi… sconsigliato ai non esperti (e comunque non funziona perfettamente).

2) Non mostrare a nessuno il proprio nome collegato a brand a cui hai messo “mi piace”:
https://www.facebook.com/settings?tab=ads&view (clicca modifica e seleziona NESSUNO).

Possiamo venire usati come “tramite” per veicolare pubblicità… DISABILITIAMO QUESTA FUNZIONE!

3) Fai sapere che non vuoi pubblicità “customizzate” in base a quello che fai in Internet:
www.aboutads.info/choices (completata l’analisi delle aziende che “usano” le vostre informazioni per personalizzare il marketing cliccate in fondo alla pagina “choose all companies” per bloccarle tutte in un colpo). C’è una pagina in italiano (http://www.youronlinechoices.com/it/le-tue-scelte) che fa la stessa cosa, provatele entrambe visto che i risultati sono diversi… (in questo caso clicca “disattiva tutte le società”). Prima di accedere disabilita temporaneamente i blocchi della pubblicità… Attenzione che questa operazione vale solo sul dispositivo in cui la eseguite, dev’essere ripetuta su telefono, tablet, PC…

4) Vai a vedere a cosa Facebook pensa che tu sia interessato ed elimina tutto.
– Clicca su o vicino all’angolo superiore destro di qualsiasi inserzione su Facebook (quelle con scritto “sponsorizzata”)
– Seleziona “Perché visualizzo questa inserzione”?

– Clicca “Gestisci le tue preferenze relative alle inserzioni” ed ecco vedrai come Facebook ti ha mappato nei suoi database! Fatti due risate ed elimina tutto (c’è una X a destra di ogni riga)…

5) Se vuoi fare sul serio su PC aggiungi l’estensione Blur (conosciuta come “Do Not Track Me”) a Firefox / Chrome per bloccare il tracking (firefox: https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/donottrackplus/)
Con questo software potrete vedere quanti siti vengono contattati per passare le vostre informazioni all’apertura di ogni pagina web (Repubblica.it ne contatta 3, ilpost.it 7, blogzero.it ben 4 perchè uso le estensioni di twitter/google e disqus per i commenti… alcuni siti hanno oltre 15 connessioni nascoste!)

Questi sono accorgimenti minimi… se non volete assolutamente farvi catalogare diventa molto più complesso. Prima di tutto cancellate in modo definitivo il vostro profilo Facebook (link), Twitter e simili, cancellate le vostre email @gmail.com e create un altro account su un sito tipo protonmail.ch che vi assicura email cifrate e super-sicure, smettete di usare whatsapp e passate a servizi con cifratura tipo Telegram (link per android). Configurate poi il vostro cellulare in modo che non monitori la vostra posizione e le vostre ricerche online (non è facile, dovete installare browser avanzati che usano TOR, tipo questo).

Bel casino eh? E non pensate di essere al riparo dopo questi piccoli accorgimenti! Il solo essere connessi alla rete cellulare svela moltissime informazioni su di voi…

Insomma non facciamoci prendere dal panico ma interessiamoci di più della nostra privacy, non si sa mai se e quando ci servirà, l’unica certezza è che bisogna iniziare a pensarci PRIMA perchè una volta che ci siamo esposti non si torna più indietro.

[1] http://investor.fb.com/releasedetail.cfm?ReleaseID=908022
[2] http://newsroom.fb.com/company-info/
[3] http://investor.fb.com/secfiling.cfm?filingID=1326801-14-7&CIK=1326801
[4] http://blogs.wsj.com/cio/2013/10/30/facebook-considers-vast-increase-in-data-collection/