Se pensate che questa conversazione sia l'ennesima esagerazione, sappiate che io ne sono stata testimone durante il secondo anno di scuola superiore quando un mio compagno di classe ebbe l'ardire di porre un simile quesito.
Come mai tutto questo successo per un complemento che aveva perso la sua fama dai tempi dei faraoni?
L'igiene, anche nelle corti più eleganti ed evolute d'Europa, era in condizioni spaventose. Abbiamo scritto qualcosa in passato e vi rimando agli appositi post per ulteriori approfondimenti. Enrico IV di Francia fu un grande sovrano, ma puzzava letteralmente per mancanza di pulizia. Luigi XIV, il famoso Re Sole, non era un bell'esempio per i cortigiani che assistevano alle sue abluzioni mattutine, un autentico privilegio per gli abitanti della sua sfarzosa corte: forse imbarazzato dalla loro presenza, si lavava pochissimo, solo le mani e la faccia, il che vi lascia intendere quali profumi provenissero dalla sua augusta persona e quali strati di sudiciume fossero incrostati nelle zone dove non batte il sole [e non parlo solo del fondoschiena].
I velluti, i colletti a piegoline, le gorgiere, i pizzi e i merletti candidi raccoglievano in abbondanza macchie d'unto durante i pasti [santo chi ha inventato il Viavà, in ditta è l'arma speciale per tutti quelli che usufruiscono della mensa aziendale con i suoi sughi], sudiciume, polvere, pulci e altri parassiti.
E poi ci lamentiamo se qualcuno non si lava le mani prima di sedersi a tavola...
I servizi igienici esistevano soltanto in qualche grande dimora, si diffondevano lentamente suscitando grande meraviglia come in questa descrizione di una marchesa inglese che frequentava Palazzo Belgioioso:
V'è un gabinetto con comodo inglese ove corre l'acqua, essendo il vaso di maiolica in declivio... l'acqua scorrendo velocemente e in abbondanza porta via ogni immondezza.
Domenico Volpi, La vita e i costumi nel Sei e Settecento
Le parrucche furono nel Seicento delle coperte di riccioli che scendevano fino a metà della schiena, nel Settecento divennero imponenti, via via poi si modificando diventando sempre più corte sul dorso, ma altissime sul capo e incipriatissime, zeppe di decorazioni finte come uccellini, fiori, merletti, mollette, fiocchetti, ecc.
Ecco un'interessante illustrazione che mostra come la parrucca maschile si modificò dai primi del Settecento fino alla metà del secolo
Ci volle la Rivoluzione Francese per far cadere, con le teste, le parrucche dei nobili.
A seguire c'è la scena dal film Amadeus in cui il giovane Wolfgang sceglie la parrucca per la sua presentazione a corte e il suo incontro con Salieri, il compositore ufficiale.
Link e approfondimenti
Domenico Volpi, La vita e i costumi nel Sei e Settecento
Gail Durbin, Wig, Hairdressing and Shaving Bygones
Mauser