Come impostare un blog (2)

Creato il 02 aprile 2012 da Mcnab75

Secondo articoletto in tema “come impostare un blog”.
Si tratta di una serie imprecisata di post che mi permette di rispondere in modo collettivo alle domande che spesso mi arrivano via mail.
- Come faccio ad attirare più lettori?
- Come mai commentano poco?
- Sbaglio se parlo troppo/troppo poco dei fatti miei?
Ovviamente sono interrogativi a cui è difficile, se non impossibile, dare una risposta oggettiva. Non c’è una formula giusta e una sbagliata, ma questo l’abbiamo già detto.
Oggi mi occupo dunque della seconda tipologia di domande che, in forma diversa ma in eguale sostanza, ogni tanto mi arrivano:
- Adesso ho un blog con un buon numero di lettori fissi. E’ possibile guadagnarci qualcosa?
Mi verrebbe voglia di rispondere nel modo più semplice e realistico: no, baby, perché qui non siamo negli Stati Uniti e nemmeno in Gran Bretagna. Però sarebbe un po’ brutale, quindi vediamo se posso fare di meglio.

Ipotesi numero 1: Evitate di proporre qualcosa sulla falsariga dei siti “comeguadagnaresoldi.it”, perché in linea di massima propongono catene di S.Antonio, giochetti poco chiari e mezzucci che magari funzionano pure, ma solo per i primi giorni. I lettori non sono scemi (non tutti), e capiscono se un sito è fatto solo per spillare soldi.

Ipotesi numero 2: Nessuna controindicazione per quel che riguarda l’utilizzo di Google AdSense (un servizio di banner pubblicitari che Google fa ruotare sui blog aderenti). Non fatevi però nessuna illusione: conosco blogger con oltre 10.000 lettori giornalieri che grazie ad AdSense riescono a ricavare al massimo una decina di euro all’anno. Il che, a pensarci bene, è naturale: questi banner vi fanno guadagnare qualcosina solo se li cliccate e, sinceramente, chi clicca mai degli annunci pubblicitari?

Ipotesi numero 3: Post a pagamento. Ossia, io vi scrivo degli articoli (possibilmente bene), voi mi pagate. Se avete un curriculum da bravi blogger, o se siete scrittori/giornalisti etc etc, potrebbe essere una soluzione. Secondo Mark Penn, autore americano di ricerche sulle “nuove professioni in Rete”, un buon blogger può prendere dai 75$ ai 200$ per articolo su commissione. Si tratta ovviamente di post pubblicitari, o per webzine di cinema, gossip, moda, spettacolo etc etc. Scrivere a pagamento vi permetterebbe al contempo di gestire il vostro blog senza occuparvi di null’altro. Ma in Italia?
Qualcuno dice che esistono realtà del genere, ma in realtà io non ne conosco. Per esperienza posso dire che, per le molteplici collaborazioni di cui mi sono occupato, non è mai stata ventilata nemmeno l’ipotesi di pagarmi, che ne so, una pizza e birra. E in alcuni casi si trattava di realtà abbastanza grandi (per numero di lettori/visitatori).

A quanto pare negli Stati Uniti ci sono più blogger professionisti che non programmatori di computer.

Ipotesi numero 4: Libera donazione. Metodo più semplice e onesto. Se i vostri lettori vi amano, potrebbero finanziare il vostro lavoro, di modo che esso sia sempre più preciso, puntuale e minuzioso. Con un semplice banner di Paypal chiunque potrà donarvi un obolo di tanto in tanto, e voi riuscireste a fare del blog una sorta di secondo lavoro. Io non sono così ottimista in merito, per la solita ragione (siamo in Italia, baby!). Però un tentativo costa poco farlo.
A parer mio occorre essere piuttosto chiari quando si fa un discorso del genere. Consigliate un range di donazione fissa ai vostri lettori (un euro al mese, un euro alla settimana), ed esponente ciò che offrite in cambio (che ne so, tre articoli alla settimana, dieci recensioni di film al mese, o giù di lì.)

Ipotesi numero 5: Vendere il vostro blog. Diventando molto visibili potreste attirare l’attenzione di case editrici, quotidiani, emittenti televisive e via dicendo. In tal caso potrebbero arrivarvi offerte d’acquisto per il blog o, più facile ancora, per il pacchetto blog+blogger. Questa è in fondo una variante dell’ipotesi 3 (post a pagamento). Esempio stupido: il cantante tal-dei-tali potrebbe volervi ingaggiare come ghost writer o curatore del proprio profilo Facebook. Secondo esempio: potresti essere contattati per diventare autori di qualche trasmissione televisiva. Sono entrambe cose già successe, che fanno entrare un po’ di soldini nelle tasche dell’interessato e al contempo gli aumentano la notorietà.

Quanti utenti?

Sempre secondo il già citato Mark Penn, la base di lettori su cui si può cominciare a pensare di trasformare il blogging in una professione è di 100.000 visitatori al mese. Ossia, secondo i calcoli di Penn, 200.000 pagine viste al mese (2.400.000 pagine viste all’anno/1.200.000 visitatori all’anno).
Fatto un calcolo a spanne, vuol dire poter contare su circa 3.300 visitatori al giorno. Cifra cospicua, ma non certo irraggiungibile.
Sempre secondo il nostro esperto, questo numero di lettori potrebbe garantire al blogger addirittura 57.000 euro all’anno, a patto di seguire una o più linee di condotta di quelle citate in precedenza.

Mi sembra cifre esageratamente ottimistiche anche per il mercato americano, che pure conta un approccio ben diverso a questa nuova professione (già il fatto di considerarla – appunto – una professione la dice lunga). A ogni modo, anche se riducessimo gli studi di Penn a un terzo di quanto appena esposto (19.000 euro l’anno), varrebbe la pena provarci. Secondo me varrebbe la pena anche per 1.900 euro l’anno, fate un po’ voi.
In Italia tuttavia è impossibile che girino questi soldi attorno ai blog. Anzi, per quel che ne so io va bene se i migliori riescono a pagarsi un paio di cene all’anno con quel che guadagnano. Figuriamoci gli altri.

Blogger professionista al lavoro.


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