Nello specifico, le nanoparticelle di argento hanno proprietà antibatteriche riconosciute, impiegate per esempio nell'accelerare la guarigione delle ferite ma anche per la diagnosi di malattie allo stato iniziale.
Tuttavia vi sono ancora alcuni dubbi sulla tossicità di queste nanoparticelle per l'organismo umano. Le nanoparticelle di argento sono minuscole particelle, contraddistinte dalle stesse proprietà di un lingotto o di un anello d'argento. L'unica differenza sono le dimensioni, che nelle nanoparticelle sono comprese tra 1 e 100 nanometri (un nanometro equivale a un miliardesimo di metro).
Per creare queste nanoparticelle esistono svariati metodi, dalla sintesi chimica del nitrato d'argento alla sintesi biologica. Tutti i metodi presentano la stessa efficacia.
Le diffuse preoccupazioni sugli effetti delle nanoparticelle d'argento sul corpo umano, derivano principalmente dal fatto che sono largamente impiegate in molti prodotti di uso quotidiano e su una mancanza di informazioni su eventuali danni per gli esseri umani. Dentifrici, creme per il viso, utensili da cucina, tessuti per biancheria intima o per giocattoli, sono tutti prodotti che possono contenere queste nanoparticelle per aumentare la resistenza alle muffe ed ai batteri.
Fino ad oggi non esistono studi o dati su cosa possa accadere alle persone quando vengono esposte ad alti dosaggi di nanoparticelle di argento.
Per queste ragioni il Wilson Center, con sede a Washington DC (Stati Uniti), ha iniziato un progetto per la creazione di una banca dati di pubblico dominio (Nanotechnology Consumer Products Inventory), per individuare tutti i prodotti contenenti nanoparticelle di argento. Come ha riportato la CBSNews, attualmente il database contiene circa 1.600 prodotti provenienti da tutto il mondo e per ogni prodotto è stata creata una pagina contenente il parere dei ricercatori, oltre alla descrizione dettagliata sul prodotto e sulle società produttrici.