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Come individuare la massa mancante dell'universo...durante uno stage

Creato il 28 maggio 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Possono bastare astronomi ed ingegneri esperti a trovare riscontri reali a congetture che non trovano alcuna conferma sperimentale? Sono serviti decenni ad esperti per elaborare pensieri, ipotesi, modelli matematici di calcolo per muoversi verso quell'orizzonte dove la scienza si fonde, giocoforza, con la filosofia. Sono serviti decenni per elaborare modelli che, purtroppo, nessuna certezza sapevano regalare a chi li aveva ideati. Sembra una di quelle storie che, in casi come questi, potrebbero benissimo iniziare con il solito "C'era una volta..." Sudore di esperti e scienziati sono divenuti polvere dinnanzi all'impresa compiuta da Amelia Fraser-McKelvie, studentessa di 22 anni dell'Università Monash di Melbourne.  La ragazza, frequentante la facoltà di ingegneria aerospaziale, è riuscita a scoprire ciò che per quei decenni di cui sopra aveva tormentato le menti di esperti e scienziati: durante un normalissimo stage universitario è riuscita, senza colpo ferire, a scoprire e ricavare la cosiddetta massa mancantedell'Universo.  Tale nozione fa parte di un concetto fisico e scientifico piuttosto complesso: si tratta, in parole povere, di elaborazioni e congetture dettate dal disaccordo emerso tra le previsioni teoriche ed i risultati delle osservazioni fatte sulla natura galassie e della materia dell'Universo.  Si trattava, fino a qualche ora fa, di una spiegazione che non vedeva alcuna conferma sperimentale, nè alcun riscontro pratico. Si trattava di un'impresa su cui esperti mondiali si erano scervellati, per anni ed anni. Forse per coincidenza, forse per troppo amore nella scienza, ma questa giovane studentessa è riuscita in quello che è riduttivo chiamare miracolo.  Amelia è una studentessa normale, che al momento della scoperta stava lavorando come stagista con una borsa di studio: ha impiegato solo 90 giorni per battere i decenni di positivi fallimenti di super-esperti, largamente più titolati di lei. Il relatore del progetto Kevin Pimbblet commenta così l'indescrivibile scoperta: "[...]Si pensava da un punto di vista teorico che nell'universo dovesse esserci circa il doppio della massa, rispetto a quella che è stata osservata. [...]Si riteneva che la maggior parte di questa massa mancante dovesse essere situata in strutture cosmiche di grande scala fra i gruppi di galassie, chiamate filamenti. Gli  astrofisici ritenevano che la massa fosse di bassa densità ma alta di temperatura, attorno al milione di gradi Celsius. In teoria quindi avrebbe dovuto essere osservabile sulle lunghezze d'onda dei raggi X. La scoperta di Fraser-McKelvie ha dimostrato che l'ipotesi era corretta.[...]"  Usando semplici conoscenze nel campo dell'astronomia a raggi X, la studentessa ha combinato i risultati dei colleghi più anziani arrivando a confermare la reale esistenza di fenomeni fino ad allora solo pensati. Grazie a questa scoperta, per parole del relatore Pimbblet, potrà cambiare il modo di costruire telescopi. Straordinaria lei e straordinaria la scoperta: non ci sono altre parole. 
COME INDIVIDUARE LA MASSA MANCANTE DELL'UNIVERSO...DURANTE UNO STAGE
Fonti:  http://www.repubblica.it/scienze/2011/05/27/news/studentessa_scopre_massa_universo-16824482/?ref=HREC2-10
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2011/05/27/visualizza_new.html_844287088.html
http://www.cosmored.it/Astroschede/Cosmologia/massamancante.html

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