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Come Julija Latynina spera (o sogna?) di fermare il "partito dei farabutti e dei ladri"

Creato il 18 dicembre 2011 da Matteo

Come abbattere Koščej l'Immortale [1] alle elezioni

14.12.2011

Come ci hanno chiamato là gli edinovbrosy[2]? "Sazi, con Iphone e Ipod"? Beh, allora mostriamo come sappiamo usare i nostri Iphone. Colpiamo con gli Ipod i "giostrai" [3]!

Andrò alle elezioni presidenziali. Come osservatrice.

Ora, dopo la manifestazione in piazza Bolotnaja [4], tutti si chiedono: che fare alle presidenziali? Risposta: andare a fare gli osservatori.

L'aritmetica è semplice. In piazza Bolotnaja sono andate come minimo 80 mila persone. A Mosca ci sono 3300 seggi elettorali. Dividiamo 80 per 3,3 e otteniamo una sufficiente quantità di osservatori, che in una buona quantità di casi potranno bloccare i brogli.

Il potere da noi è come Koščej l'Immortale. Il campo elettorale è ripulito [5], non si fanno avanti rivali reali, non lo prendi con il fuoco e con la spada. Dove è l'aghetto e dov'è il baule [6]? Risposta: ci sono gli osservatori.

Leggete il numero di "Vlast'" [7] a causa del quale è stato licenziato Maksim Koval'skij [8]. Per esempio, l'articolo di Olesja Gerasimenko sui brogli nel proprio seggio, il n. 2648. Su come dei ragazzi-osservatori dalle gote rosa hanno colto sul fatto ma non hanno potuto fermare quelli che facevano "giostre". Su come hanno trovato sul tavolo del presidente 182 schede già compilate in favore di "Russia Unita". Su come sono stati seduti là fino alle quattro e mezzo del mattino senza permettere di gettare dentro schede false. Su come in presenza di osservatori hanno ricontato metà delle schede: ha vinto il KPRF [9], dietro di esso "Jabloko" [10]. Ma poi gli osservatori sono stati cacciati e verso il mattino nel protocollo risultava: 719 per "Russia Unita", 169 per il KPRF e 31 per "Jabloko".

Voglio volgere l'attenzione dei lettori al fatto che il movimento degli osservatori alle elezioni parlamentari è stato del tutto spontaneo. Semplicemente moltissime persone hanno deciso da sole che non gli era indifferente e i loro terrificanti racconti adesso li leggiamo in Rete.

Se non ci fossero stati questi osservatori, ora non avremmo argomenti, a parte Gauss. Ma se ognuno di quelli che è andato in piazza Bolotnaja fosse un osservatore? Di brogli ce ne sarebbero molte volte meno.

E così propongo ad ognuno di quelli che sono andati in piazza Bolotnaja di andare a fare l'osservatore alle elezioni presidenziali. Uno per candidato (ci si può dare il cambio, l'importante è che al seggio ci sia sempre uno) in una commissione con diritto di voto consultivo. Ci sono anche gli osservatori dei mezzi di comunicazione di massa. E c'è bisogno anche di gruppi di supporto di riserva. Che vadano là, da dove è giunto lo SOS.

Che fanno gli osservatori? Garantiscono elezioni regolari. Infatti bloccare i brogli è una cosa elementare. Il potere non li blocca, perché si occupa di farli. Ciò significa che i cittadini devono fare ciò che non fa il potere.

Prendiamo quella stessa "giostra": notarla è più semplice del semplice. Infatti nessuno degli autori dei brogli sgobba particolarmente per i suoi due copechi: un autobus si ferma proprio presso il seggio e da esso si rovescia giù una mandria di našisty [11], bomži [12] e lumpen.

Bene, si sono rovesciati dentro, hanno presentato i documenti per votare fuori sede. Gli osservatori devono badare che gli abbiano tolto i talloncini. In metà dei casi la "giostra" finisce così, perché di documenti per votare fuori sede non ne hanno cento a capoccia [13]. Poi l'osservatore telefona al quartier generale – ecco, dice, l'autobus con tale targa, è dietro l'angolo, riprendetelo con la videocamera e guardate dove va. E dev'essere software. Tipo Wikipedia. La banca dati, in cui l'osservatore inserisce il possibile "giostraio".

Poi giunge e dice: "Io, Ivanov Ivan Ivanyč [14], anno di nascita tale, passaporto [15] numero tale". Il passaporto finisce in una banca dati. Una banca dati aperta. Il "giostraio" giunge al seggio seguente e gli dicono: scusi, Lei ha già votato.

Come ci hanno chiamati là gli edinovbrosy? "Sazi, con Iphone e Ipad"? Beh, mostriamogli che sappiamo usare i nostri Iphone. Colpisci con l'Ipod i "giostrai"!

Bisogna creare un'organizzazione senza organizzazione. Un piccolo nucleo professionale e un numero qualsiasi di volontari. Il nucleo per creare il software e il servizio di controllo centralizzato, grazie a cui all'allarme giunge un gruppo di volontari.

Un'altra cosa molto importante: che il giornalista o il volontario infilatosi tra le fila dei "giostrai" sappia dove bussare. E' una parte molto importante, vi invito a fare attenzione! Non che da qualche parte in un sotterraneo semi-oscuro la nostra ipotetica organizzazione riunisca un gruppo e fornisca istruzioni segrete: ecco, infiltratevi e smascherate. Ma che il cittadino stesso, senza consultarsi con nessuno, possa decidere: aha, ecco la chiamata a raccolta dei "giostrai", vado tra i "giostrai", non contatto nessuno, non telefono a nessun Naval'nyj [16], ma proprio nel corso delle elezioni sbaraglio tutta la cricca. Ancora una volta: questa dev'essere un'organizzazione senza organizzazione. Il partito virtuale "Per le elezioni regolari". Un'organizzazione CON CODICE APERTO.

Mi direte che comunque "cacciano dentro". Cacciano via come i "ragazzi dalle gote rosa" dal seggio n. 2648. Risposta: ma anche no. La teppa da strada prima di tutto è paurosa. I "ragazzi dalle gote rosa" comunque sono stati cacciati alle quattro e mezzo di mattina. E se con i "ragazzi dalle gote rosa" ci fossero stati Devotčenko [17], Akunin [18], Ševčuk [19] e Muratov [20]?

Avrei voluto vedere questo spettacolo: una donnetta grassa e paurosa, nella vita di tutti i giorni insegnante di storia o direttrice scolastica cerca di cacciare da un seggio Jurij Ševčuk mentre viene videoregistrata e intanto giunge da lui un gruppo di sostegno.

In questa situazione il capo della commissione più probabilmente non vorrà offrire il fianco: scusate, risolvete il problema da soli. Venite, per esempio e arrestate Ševčuk per terrorismo. Ma neanche la dirigenza vorrà offrire il fianco. E in tal modo la principale particolarità del regime – nessuno vuole "sgobbare" e tutti vogliono "togliersi di mezzo" – si ritorcerebbe contro di esso.

Qui è importante capire che questo Vas'ka [21], se ha mangiato, è già perduta. Se nel protocollo al mattino sono risultati 719 voti per "Russia Unita", che gridi o non gridi, non lo rifaranno. E' come a Waterloo: i risultati di Waterloo si conteggiano subito dopo Waterloo. Non sono soggetti a un successivo riesame e a una precisazione in tribunale. Gli osservatori sono il nostro esercito. I gruppi di sostegno il nostro Grouchy. L'importante è che stavolta non ritardi.

E qualche annotazione.

Primo. Raccogliamo i soldi per questa struttura come per il "RosPil" [22], attraverso Internet.

Secondo. Il livello di pressione sui volontari sarà molto basso (saranno molti e non li conteranno tutti), ma sul nucleo – molto alto. Quello che hanno fatto con "GOLOS" [23] sembrerà roba da asilo.

Terzo. Questa organizzazione diventerà il principale oggetto delle tecnologie anti-elettorali di Surkov [24]. Ecco che manderanno "piccoli cosacchi" [25] con terribile forza, faranno attacchi DDоS [26], ecc.

Quarto. Chi saprà creare questa struttura – per esempio, Naval'nyj – mostrerà il successivo livello di crescita politica. E' molto tosto. E' il futuro presidente russo.

Quinto. Bisogna essere pronti al fatto che con elezioni regolari vincerà Zjuganov [27]. E allora? Per noi è importante il meccanismo delle elezioni regolari e non chi le vincerà. Come vincerà – così poi anche perderà. Ma fino ad allora ci sarà il presidente Zjuganov e il parlamento di "Russia Unita". In un mucchio di ex paesi socialisti sono giunti al potere i comunisti e vi assicuro, Zjuganov non nazionalizzerà più di quanto Putin abbia timčenkizzato [28] e koval'čukizzato [29].

Julija Latynina, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/columns/50064.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Vecchio stregone, tipico cattivo delle fiabe russe.

[2] Gioco di parole intraducibile tra edinorossy (membri di Edinaja Rossija, "Russia Unita", il partito di Putin) e vbrosit' ("gettare dentro" – cioè gettare schede false nelle urne elettorali). Il corsivo, qui e altrove, è mio.

[3] Traduco letteralmente il termine "giostra", ma va inteso come "raggiro".

[4] Piazza del centro di Mosca.

[5] "Campo pulito" è definita la terra di nessuno, dove nell'epica popolare russa gli eroi affrontano i cattivi.

[6] I mezzi magici con cui Koščej può essere sconfitto.

[7] "Potere", inserto politico del giornale economico "Kommersant''" (Commerciante).

[8] Maksim Il'ič Koval'skij, direttore del suddetto inserto.

[9] Kommunističeskaja Partija Rossijskoj Federacii (Partito Comunista della Federazione Russa).

[10] "Mela". Partito di orientamento liberale che prende il nome dalle iniziali dei fondatori Grigorij Alekseevič Javlinskij, Jurij Jur'evič Boldyrev e Vladimir Petrovič Lukin.

[11] Termine spregiativo per definire i membri del movimento giovanile putiniano Naši (I Nostri).

[12] Senzatetto, dall'abbreviazione di Bez Opredelënnogo Mesto Žitel'stvo (Senza Fissa Dimora).

[13] Letteralmente "cento a muso".

[14] Forma colloquiale del patronimico Ivanovič.

[15] In Russia il passaporto è il solo documento di identità.

[16] Aleksej Anatol'evič Naval'nyj, avvocato e blogger di opposizione.

[17] Aleksej Valer'evič Devotčenko, attore.

[18] Boris Akunin (pseudonimo di Grigorij Šalvovič Čchartišvili), scrittore di origine georgiana.

[19] Jurij Julianovič Ševčuk, poeta e cantante del gruppo rock DDT.

[20] Dmitrij Andreevič Muratov, direttore della "Novaja gazeta".

[21] Diminutivo di Vasilij. Il gatto Vas'ka nella fiaba di Ivan Andreevič Krylov fa razzie nella cucina di un cuoco mentre questi gli fa lunghi rimproveri invece di impedirglielo.

[22] Organizzazione fondata dall'avvocato Naval'nyj per esercitare un controllo sociale sui lavori pubblici. Ros sta per Rossijskij, "russo" e Pil deriva da pilit', letteralmente "segare", in gergo "appropriarsi indebitamente".

[23] "Voto", ma anche "Voce". Associazione in difesa degli elettori, punita in via amministrativa per aver "disturbato le elezioni" (cioè i brogli).

[24] Vladislav Jur'evič Surkov, capo dell'amministrazione presidenziale e "ideologo" del Cremlino.

[25] Così nel film sovietico "I vendicatori inafferrabili" il capo di un gruppo di banditi chiama un suo uomo che sospetta, a ragione, essere una spia. L'espressione è divenuta proverbiale.

[26] Distributed Denial of Service (Negazione di Servizio Distribuita), attacco informatico che impedisce di fruire di un servizio. Ne fu vittima anche la "Novaja gazeta".

[27] Gennadij Andreevič Zjuganov, leader del KPRF.

[28] Cioè messo in mano a Gennadij Nikolaevič Timčenko, dominatore del settore energetico russo.

[29] Cioè messo in mano a Jurij Valentinovič Koval'čuk, dominatore della finanza russa.


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