“Come la mia vita è cambiata grazie alle sculture di sapone”. La storia di Michela, che vive il Natale per tre mesi l’anno

Creato il 11 settembre 2014 da Elisadibattista @laureartigiani

Arte, manualità e un sogno: quello di aprire una bottega. Ecco gli ingredienti della storia di Michela Primavera Saggese, 34enne di Ottaviano (Napoli), laureata in scultura all’Accademia di Belle Arti a Napoli e titolare insieme al marito Vincenzo di Casa e Bottega, attività che li vede artisti e artigiani di originali sculture di sapone.

Michela, tutto parte dalla passione per la creatività e la voglia di avviare un’attività in proprio…
«Sì, insieme al mio marito Vincenzo da tempo volevamo realizzare il nostro sogno aprendo una piccola bottega, avevamo bisogno di un lavoro, lui da sempre disoccupato, artista del fai da te, io insegnante precaria di arte. La creatività è la nostra passione, ci siamo chiesti se potesse diventare un lavoro in quanto da da qualche anno stavamo sperimentando la scultura del sapone, una materia povera, ma profumata e piacevole al tatto».

La svolta quando è stata?
«Durante un viaggio a Rodi siamo rimasti incantati dalle stradine colme di negozi che vendevano saponi all’olio d’oliva, siamo tornati a casa, abbiamo comprato due saponette e cominciato a scolpire. Perchè scolpire il sapone? Perché avevamo bisogno di qualcosa di diverso per farci spazio nel mondo del commercio, qualcosa di nuovo, che non richiedesse un grosso investimento».

Come vi siete mossi a livello di laboratorio e luogo di lavoro?
«Abbiamo aperto bottega scegliendo un piccolo spazio dall’affitto contenuto, io ho continuato per un po’ ad con il lavoro in pasticceria come cake designer per poter pagare l’affitto della bottega, e Vincenzo si e’ occupato di regolarizzare l’attività. Siamo partiti da zero, senza il supporto economico di nessuno, le prime spese sono state l’affitto, l’agibilità locale, l’apertura della Partita Iva, l’iscrizione alla camera degli artigiani, e i primi materiali per lavorare il sapone, per una spesa al di sotto dei 10.000. Per gli arredi abbiamo recuperato mobili nei mercatini, accessori vintage, e per i lavori necessari di ristrutturazione se ne è occupato Vincenzo. Per poter risparmiare crediamo molto nel riuso degli oggetti e degli arredi vecchi, a volte basta un po’ di pittura, qualche chiodo e tutto riprende vita, ed ha un aspetto quasi magico e sognante».

Come avete imparato, o forse è meglio dire inventato, il vostro nuovo mestiere?
«Da soli, con il fai da te. Vincenzo si è specializzato nel creare la materia prima, impasta, mescola e scioglie sapone; io creo le composizioni, i soggetti e i cadeaux, e se piacciono al pubblico li riproduciamo».

Cosa rappresenta per te il sapone?
«In fondo ho frequentato l’ accademia immaginando un po’ di fare l’artista, ebbene io considero i saponi le opere d’arte dei poveri, delle piccole composizioni oniriche e fiabesche che tutti possono permettersi. IL sapone per noi è continua ricerca, sperimentiamo, proviamo, viaggiamo alla ricerca di ispirazioni.
Importante è il riciclo stesso del sapone, se qualcosa non èvenduti o lo risciogliamo, oppure lo barattiamo in cambio di cibo per cani trovatelli».

Questo mestiere artigiano cosa vi ha permesso di fare e di realizzare?
«La bottega di sculture di sapone oggi ci consente di vivere, siamo riusciti anche a sposarci (la nostra storia è stata raccontata da Nuove scene da un matrimonio video Mediaset, matrimonio vintage), naturalmente viviamo in un piccolo spazio che è sia casa che bottega, per evitare doppie spese di casa e negozio. Abbiamo lasciato la nostra piccola bottega in piazza perché avevamo bisogno di più spazio. Ora viviamo in una piccola fattoria (animali e fiori i nostri soggetti di sapone preferiti) e abbiam trasformato un vecchio garage in un open space creativo. Dormiamo e mangiamo tra i saponi, facciamo non pochi sacrifici per poter pagare le tasse, a volte lavoriamo solo per quelle! Ma non molliamo, viviamo della nostra passione. E’ il nostro gioco! Ma non solo… A dire il vero abbiamo aperto Bottega anche per poter vivere il Natale tre mesi, da ottobre a novembre: infatti in quel periodo siamo in giro nelle casette di legno per l’artigianato nei mercatini natalizi».

Quanto ti torna utile la tua laurea?
«La mia laurea porta sicuramente un valore aggiunto al nostro lavoro, come disse un mio vecchio insegnante: “Anche uno spillo in una stanza bianca può essere opera d’arte!”. Crediamo che il sapone trasformato possa dare piccole emozioni, il nostro intento è creare un mondo incantato dove si è felici, siamo un po’ come dei bambini, raccontiamo storie e favole…in sapone! E spesso passo ore a studiare vecchi cartoni animati, dove tutto è possibile».

Come vi fate conoscere?
«Utilizziamo molto Facebook, un blog personale, e presto realizzeremo un sito, perché sono tante le persone che ci chiamano da altre regioni, e dobbiamo ottimizzare la vendita on line. Delle buone foto dei prodotti sono importanti, e spesso nella pubblicazione dei post su Facebook a seconda dei like mi rendo conto di quali sono i prodotti che possono andare di più e di conseguenza ne produciamo in numero maggiore».


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