Mai dire mai, e non sono l’unica a dirlo, questa mattina l’avrò sentito dire a tre persone in momenti e luoghi diversi. Quindi, per il mai dire mai, ogni tanto torno.
Certi giorni mi sveglio veramente presto, mi trascino al computer con una tazza di caffè e butto giù qualche racconto dal risultato “poco brillante”; altri giorni già carica di un caffè al mattino (generalmente anche nessuno) una giornata piena e una voglia di riposo con il sonno che però non arriva – come adesso – mi metto al computer e butto giù qualcosa.
Ho considerato che buttare qualcosa la sera è sempre meglio che buttarla al mattino. Anche la spazzatura si butta la sera, ci sarà un motivo oltre la puzza, o no?
La puzza.
Sono convinta che anche oltre la puzza ci sia qualcosa. Non sono mai andata a controllare, non per altro, ma quando mi ritrovo accanto una persona male-odorante non ci penso proprio a investigare sul perché puzza. Anche se ogni tanto la domanda me la faccio: ma perché non se ne accorge? Eppure vive con sé stessa.
Forse l’idea di vivere dentro il suo stesso corpo la disarma (del sapone!).
Oppure è così tanto schifata della vita, da farsi schifo da sola, e voler condividere lo schifo con gli altri. A volte penso che la gente che puzza abbia in realtà qualcosa da comunicare.
Sì va bé, a parte la puzza.
Non ce la faccio ad essere sensibile in questi casi, ci provo, ma credo che anche la psicologia rinuncerebbe all’analisi. E se così non fosse? Se i poveri psicologi oltre le crisi isteriche devono sopportare la puzza dei pazienti?
Ci dovrebbe essere un aumento sulle spese del paziente.
Ma, perché siamo finiti a parlare di puzza?
Ah si, perché puzza può anche essere un sinonimo di paura. Perché ieri mi ha colpito questo monologo che con il discorso sulla puzza di queste sera centra molto.
Mi verrebbe da aprire una discussione sulle puzze del mondo, ma forse è meglio astenersi, si andrebbe troppo sul personale. Ma sì! Io la butto lì (la spazzatura), e voi? Voi, cosa ne pensate della puzza? (è inclusa anche quella “sotto il naso“)