A quindici anni Asha Sengupta è una giovane ragazza indiana, venduta come sposa da suo padre.
D’improvviso il presente di Sarah s’intreccia con quello di Asha. L’amicizia tra due ragazze, diverse ma uguali, spiccherà il volo. Non solo Sarah si ritrova, con il suo fidanzato, a vivere per lunghi periodi in un villaggio remoto dell’India, ma scoprirà che cosa si nasconde in un Paese magico e allo stesso tempo terrorizzante.
Asha farà di tutto per lottare per i suoi sogni, per avere dei diritti paritari a quelli degli uomini e per continuare a studiare, perché non vuole sposarsi così giovane, e non vuole sposare chi non ama. Sarah si schiererà dalla sua parte, ma nel suo secondo viaggio in India scoprirà che Asha è scomparsa.
Liberarla dalla trappola in cui è caduta, per Sarah diventerà un’ossessione.
Non è il primo libro che leggo con una storia drammatica in cui la condizione femminile è rappresentata in modo così tragico, ma questo romanzo di Sofia Domino mi ha colpito tantissimo.Questo romanzo è un pugno nello stomaco, che ti costringe a non voler più chiudere gli occhi e ignorare ciò che succede dall'altra parte del mondo, ma che sarebbe potuto succedere anche a te, se fossi nata "nella parte sbagliata".L'unica colpa di Asha, quindici anni appena e degli occhi nerissimi e vivaci, è quella di non accettare un matrimonio combinato, di sfidare lo strapotere degli uomini e desiderare una vita semplice ma da donna libera.
Un giorno nel suo villaggio arriva una ragazza bionda e dagli occhi azzurri, munita di macchina fotografica e della disinvoltura tipica di una ragazza americana, abituata a trattare alla pari con chiunque.
Le loro vite si incrociano, le loro anime si riconoscono e in pochissimo tempo creano un legame indistruttibile, alimentato dal desiderio di una vita migliore per le donne indiane e in particolare per Asha.Certo, inizialmente ho pensato che l'atteggiamento di Sarah nei confronti degli uomini del villaggio fosse alquanto controproducente, e in effetti non ottiene niente di buono cercando di convincere gli uomini che le loro mogli non dovessero obbedirgli ciecamente con la sola spiegazione che "non è giusto!", però ripensandoci a mente un po' più fredda credo fosse la reazione impulsiva tipicamente americana (nazione che non perde occasione per "interferire" con poco tatto nelle realtà estere), quindi complimenti all'autrice per aver scelto una ragazza newyorkese e non, che so, spagnola o italiana (che magari si sarebbero comportate con un po' di cautela in più).Ho apprezzato tante cose di questo romanzo: la descrizione dell'ambientazione, quei paesaggi polverosi, la giungla, le piccole capanne etc.. , il rapporto di amore, rispetto e supporto tra Sadie e Abhai, e soprattutto la divisione in tre parti con la seconda (sicuramente la più drammatica e sconvolgente) narrata in prima persona da Asha.Unica, minuscola pecca, un po' di incertezza formale, qualche ripetizione di troppo o qualche periodo poco comprensibile, ma proprio piccola!Insomma, è un libro che dovremmo tutti leggere e che non vi lascerà indifferenti. Lo dobbiamo alle ragazze indiane. Non spegniamo il loro sorriso.Per Sofia Domino, questo romanzo (che mette a disposizione gratuitamente) è stato un modo per sensibilizzare più persone possibili nei confronti del tema della condizione femminile in India; sulla sua pagina Facebook troverete varie iniziative che questa giovane scrittrice porta avanti per donare un po' di giustizia alle donne indiane.