Io davvero vorrei che tutto questo fosse uno scherzo, che i motivi da lui espressi siano stati inventati dallo scrivente solo per far ridere di una cosa poco divertente, ma purtroppo è la dura realtà. Qui non è uno scherzo, qui è la realtà della visione retrograda e maschilista che la penisola ha della donna.
Già il fatto che il giornalismo italiano abbia coniato un termine per indicare il "delitto passionale" verso le donne la dice lunga sulla gravità del fenomeno. Questo termine è femminicidio.
Non voglio certo citare statistiche o dire cose scontate giusto per farmi dire che ho ragione dai miei lettori, ma questo per ben due motivi: 1-Ho sempre ragione e 2-I miei lettori mi danno sempre ragione.
Voglio solo pensare, esporre le mie riflessioni e far pensare.
Credo che serva una massiccia dose di quella che è chiamata "Cultura del rispetto" in Italia, ma da fare nelle scuole anche. Credo che ci vogliano più politiche statali per "proteggere" le donne da mariti pazzi, da esseri squilibrati che vedono la donna come "Cosa da ottenere e da possedere". Se non è mia, allora non sarà di nessuno. Questa non è mentalità da XXI secolo, e il solo fatto che ci sia un essere della Chiesa ad esporre tali idee mi fa venire la pelle d'oca, facendomi dubitare fortemente delle sorti umane progressive. Allora io dico che questo prete, con le sue farneticazioni da sessualmente represso, mi istiga alla sberla di dominio pubblico. Lo dico, lo stampo e lo espongo fuori dal balcone.
E bisogna anche smetterla di pensare che questa sia "roba che le donne devono risolvere da sole", perchè qui il problema è grande, qui il problema riguarda tutti. E' lo stesso problema che costringe la donna media italiana a farsi in quattro per ottenere una carriera soddisfacente e nello stesso tempo mantenere una famiglia unita. Io ho una madre e una sorella, che per fortuna non sono state mai maltrattate da persone (perchè chiamarli "uomini" sarebbe elevarli al rango di persone dotate di raziocinio e controllo degli istinti), ma credo che a nessuno sfugga il fatto che loro abbiano fatto più fatica dei loro colleghi maschi per ottenere gli stessi risultati.
E poi ci si mette pure Monti a dirlo, nella sua conferenza stampa di fine governo. Pur non essendo un discorso originalissimo, ha almeno cercato di porre l'attenzione sul problema, nonostante il suo breve esecutivo non abbia fatto poi molto in tal senso. Ma si apprezzano le parole. E chissenefrega se ad una vera politica a favore delle donne ne consegue un punto in percentuale in più del PIL nazionale, ci sono cose che per fortuna trascendono l'economia.
In definitiva, nessuno dica che l'abito succinto istiga la bestia maschile alla violenza. Uno può semplicemente dire "E' vestita male", e ne ha il sacrosanto diritto di farlo. Ma con quel commento siamo BEN DISTANTI da una concezione rozza come quella del prete di Lerici. Anni e anni di emancipazione femminile e di lotta e poi c'è gente che ancora non l'ha capita, gente per la quale non dico la lapidazione, ma almeno una gogna, un barile di pece e delle piume sì. O una scomunica, anche quella mi va bene. E' forse colpa nostra se il celibato lo istiga a tali prodezze mentali degne della mummia Otsi?Deve forse scaricare sul mondo la sua frustrazione? Io non lo credo, ma noi certamente dopo queste uscite da pazzo criminale (perchè è criminale quello che ha detto, NON CI SONO STORIE) possiamo sì scaricare su di lui la nostra indignazione, a suon di cavoli in faccia.
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