Come nasce la parola "Janeites" (2)

Creato il 19 novembre 2011 da Lizzys @lizzysylvia66

Se il 1894 è la data di nascita della parola Janites (scritta proprio così) ( Come nasce la parola Janeite - 1), il 1926 è quella della sua consacrazione.
Quell'anno, Rudyard Kipling riprende un racconto che aveva già pubblicato due anni prima in una rivista e, dopo qualche modifica, lo include nella raccolta Debits and Credits. Il titolo del racconto è, esattamente, The Janeites ( I "Janeites").
E' una storia di guerra - apparantemente anni luce lontano dal microcosmo di Jane Austen, che mai neppure sfiorò tale argomento nei propri romanzi.

Come Rudyard Kipling è arrivato a questa scelta? E in che modo ha intrecciato questi due elementi all'apparenza così diversi?
(...Servitevi abbondantemente di tè e biscotti. La chiacchierata sarà un po' lunga ma molto interessante...)

L'amore di Kipling per Jane Austen è stato sempre molto vivo.

Nel marzo del 1915, durante un soggiorno a Bath, i coniugi Kipling leggono le opere di Jane Austen. E questa lettura suscita una tale ammirazione che Rudyard scrive ad un amico:

[...] the more I read the more I admire and respect and do reverence... When she looks straight at a man or a woman she is greater than those who were alive with her - by a whole head... with a more delicate hand and a keener scalpel."

[...] più leggo e più ammiro e rispetto e mi inchino. Quando ella guarda dritto una donna o un uomo, è più grande di coloro che vivevano nel suo tempo - di tutta una testa... con una mano più delicata ed un bisturi più affilato.

Sette mesi dopo questa lettera, il loro figlio John (in famiglia era chiamato Jack) che è al fronte, in Francia, viene dato per " missing, believed wounded" (letteralmente: disperso, creduto ferito) nella battaglia di Loos. Non tornerà mai più a casa: ma la sua morte viene ufficializzata solo dopo ben due anni...


Nel gennaio 1917, a poco più di anno dall'inizio della tragedia, la famiglia Kipling sta ancora cercando di sopravvivere a questo stillicidio. Ed ogni sera, Rudyard legge ad alta voce le opere di Jane Austen alla moglie e alla figlia - "to our great delight", con nostro grande piacere, come scrive la moglie stessa sul proprio diario... (2)

Jane Austen è per questa famiglia afflitta un raggio di sole caldo e luminoso. E in Kipling, l'ammirazione per il genio letterario forse si trasforma in un rapporto più profondo, empatico, affettivo.


Nel frattempo, egli inizia le ricerche sull'Irish Guard, il reggimento nel quale serviva suo figlio.

Si imbatte in molti sopravvissuti, parla con loro e legge le loro lettere - e scopre che la lettura dei libri era fondamentale per il morale delle truppe, costrette a lunghe ore di veglia nelle trincee della Grande Guerra.

Forse l'idea gli è venuta in quei momenti. Forse mettere insieme due tipi così diversi di amore (quello per il figlio e quello per i libri di Jane Austen) è diventata un'esigenza spontanea, quasi una catarsi... Forse avrà immaginato il proprio Jack leggere i romanzi austeniani nella desolazione della guerra e trarne quello stesso conforto che la sua famiglia vi aveva trovato una volta che lo aveva perduto...

Di certo, sappiamo che la stesura del racconto inizia nel 1922 e finisce nella primavera del 1923, dopo un'altra visita a Bath nonché una conversazione proprio con quel George Saintsbury che aveva inventato il termine Janites. Pare che l'argomento fosse proprio il senso di appartenenza provato dalle persone che condividono una forte esperienza comune (che si tratti di combattere una guerra o... leggere un'autrice come Jane Austen). (3)

La storia del racconto "The Janeites" è brevemente detta.

Un soldato privo di istruzione ed appartenente alla classe operaia, Humberstall, ricorda gli ufficiali della sua batteria durante la Grande Guerra; erano soliti leggere i romanzi di Jane Austen nei loro rifugi e formarono una vera e propria società segreta The Society of the Janeites, basata su di essi, ribattezzando il loro fucili con il nome dei suoi personaggi. Humberstall, unico sopravvissuto ad un attacco, racconta che a salvarlo fu proprio un'allusione austeniana data come parola d'ordine e che ancora oggi è solito leggere i romanzi di Jane Austen.

Il racconto è preceduto da una poesia " The Survival" e seguito da un'altra poesia, " Jane's marriage", dove si intessono splendide lodi a Jane Austen...

Credo che cotanta creatività letteraria testimoni meglio di qualunque altra parola quanto fosse grande l'ammirazione e, forse, persino la riconoscenza di Kipling nei confronti di Jane Austen,.

Con i dovuti distinguo, ciò ricorda quanto tutti noi, Janeite moderni, continuiamo a fare nelle nostre vite, quando le notti più buie e le giornate più estenuanti ci spingono a rifugiarci nei libri di Zia Jane per alleggerire il peso e ricaricarci di speranza.

Perciò, cari benpensanti, prima di pronunciare la parola Janeite in senso dispregiativo, per indicare con sussiego un attaccamento immaturo e superficiale a tutto ciò che riguardi Jane Austen, per favore, pensateci bene.
Essa ha un significato ben più profondo e importante di quanto si possa pensare, e per questo pretende rispetto.

I read all her six books now for pleasure 'tween times in the shop; an' it brings it all back - down to the smell of the glue-paint on the screens. You take it from me, Brethren, there's no one to touch Jane when you're in a tight place. Gawd bless 'er, whoever she was.
(Humberstall, in The Janeites)

Ora, leggo tutti i suoi sei libri per piacere, nel tempo perso al negozio; e riporta tutto in mente - fino all'odore di colla sulle pareti. Datemi retta, fratelli, non c'è nessuno che eguagli Jane quando sei in una brutta situazione. Dio la benedica, chiunque ella fosse.
(Humberstall,
in The Janeites)

Tutte le informazioni esposte in questo post sono tratte da una preziosa fonte, The Kipling Society, il sito dedicato alla vita e all'opera di Rudyard Kipling.

E' lì che vi invito a leggere:

- nonché le ottime note e introduzione a corredo del testo.

- In italiano, è disponibile la traduzione di G.Ierolli sul suo sito jausten.it: R.Kipling, I Janeites. Il racconto era già stato pubblicato nel 1992 da Mursia, reperibile solo in biblioteca: "I seguaci di Jane" in R. Kipling, Racconti di sogno e follia: debiti e crediti; il limite e la potenza, Mursia, Milano, 1992, pp. 80-100.

- Alla morte del figlio Jack, Kipling scrisse una poesia, My boy Jack.

- Questo è anche il titolo di un film della BBC, My boy Jack, dedicato proprio a questo tragico evento della vita di Kipling ( pagina su IMDB)

(1) da The Janeites su The Kipling Society: [Pinney (ed.), Letters (vol. 4, 1999) p. 296]

(2) da The Janeites su The Kipling Society: [Carrington's notes from Mrs Kipling's diaries]

(3) da The Janeites su The Kipling Society: "about the sense of fellowship felt by people who shared a powerful joint experience - whether fighting in war, or membership of a Mason's Lodge, or even familiarity with the works of an author such as Austen." [Lycett, 1999, pp. 513-4].


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