Come nascono i miei racconti brevi?

Da Marcofre

Ho immaginato che a qualcuno potrebbe interessare sapere come nascono i racconti brevi di questo blog; non credo sia un aspetto capace di togliere il sonno, me ne rendo conto. Ne parlerò comunque.
Sono due gli elementi che li generano.
Da una parte l’esperienza; episodi, lavori passati, conoscenze. Nulla di esotico, di particolare. La mia vita è stata abbastanza banale, io stesso sono una persona banale. Tuttavia, non è indispensabile scoprire le sorgenti del Nilo per avere materiale per la propria scrittura. Prima di tutto, perché dove nasca il Nilo lo sanno ormai tutti (tutti quelli che sono interessati all’argomento).
Poi, perché la scrittura non si nutre di episodi eccezionali, bensì di sguardi fuori dell’ordinario. C’è bisogno di questo al momento: realtà, e sguardi. Quando invece buona parte delle voci autorevoli, raccontano altre storie, che con la realtà hanno ben poco da fare.

Dall’altra, un’idea che spesso scaturisce all’improvviso, da un’osservazione banale.

Per esempio, l’incipit de “L’intervista” nasce più o meno così. Mi sono trovato con in testa la frase d’inizio; potevo lasciarla andare via? Certo: perché in realtà, come sanno tutti, non è sufficiente l’esperienza, o un’idea. Quindi la “bellezza” di un incipit non fa certo una storia; può tranquillamente restare un incipit e basta, perché purtroppo succede così.

La morta” invece, come ho già scritto, scaturisce da un episodio realmente accaduto, dalle parti di Stella San Giovanni, parecchi anni fa. Mi pare settanta. Mi sembrava troppo bello per lasciarlo lì, abbandonato, senza cercare di dargli uno spessore, una profondità che lo innalzasse dal semplice ruolo di aneddoto. Chissà se sono riuscito nell’intento.

Il tutto costruito in poche ore. Non credo che sia il modo migliore di scrivere; però mi piaceva l’idea. La sfida.
La scrittura impone una disciplina, e il mezzo che ho scovato per impormela è stato questo: dare un appuntamento ai lettori, ogni settimana, per dieci lunedì. Nella speranza di non schifare troppo chi si trovi a passare da queste parti.

So bene che la compressione delle storie rischia di deludere, o lasciar fuori troppi elementi o sviluppi che meriterebbero miglior sorte. A queste obiezioni legittime rispondo così.
Prima di tutto, leggere un racconto lungo o molto lungo sullo schermo di un computer è una bella fatica. Per questa ragione metto a disposizione i miei racconti brevi in formato PDF e epub; il lettore li scarica, e se li legge con comodo quando e dove vuole. A dire il vero, benché brevi, temo siano ancora troppo lunghi.

In secondo luogo: conversazione. Lo scopo di questi racconti è creare con i lettori una relazione, un dialogo appunto. Questa è la cosa che al momento mi interessa. Il resto, se ci sarà mai un “resto”, verrà dopo. Senza fretta.