Come (non) organizzare un laboratorio di lettura
Creato il 25 febbraio 2013 da Stefania
Probabilmente oggi sono un tantino più acida del solito ma proprio non riesco a non condividere il mio pensiero.
Ho portato i miei bimbi ad un laboratorio di lettura in una libreria in zona, come di consueto facciamo ogni lunedì. Sono andati entrambi carichi di buona volontà, si sono seduti in silenzio ma ad un certo punto mi hanno rivolto entrambi uno sguardo interrogativo ed io so bene perchè.
Non siamo nuovi ad esperienze di questo tipo per cui abbiamo anche qualche termine di paragone... allo stesso tempo, però, non ho alcuna ambizione, non voglio certo fare la "maestrina", ma solo condividere alcune considerazioni da mamma e, magari, aprire un confronto in merito, grazie anche all'esperienza di chi tiene laboratori di lettura, di chi legge abitualmente ai bambini... a chi, insomma, può avere più cognizione di causa della sottoscritta.
Sapevo già che lo spazio a disposizione per i bambini, in quella libreria, non era certo ampio e, soprattutto, tra i libri (in una libreria non potrebbe essere altrimenti) per cui con il rischio di avere persone che sarebbero circolate per sbirciare tra gli scaffali. Ci siamo stati altre volte per cui a questo eravamo abituati.Oggi, però, mi sono trovata davantai ad una una decina (o forse più) di bambini e bambini letteralmente accalcati l'uno sull'altro, praticamente addosso ad una ragazza che tentava di leggere qualche cosa.In tanti concentrati in uno spazio piccolo.La lettrice ha fatto scegliere ad ogni bambino un libro: ognuno di loro se ne stava in attesa con un librino in mano chiedendo continuamente "io... io... io" oppure "il mio... il mio...." e creando una specie di mercato.La lettrice, davanti alle tante richieste, ad un certo punto ha detto: "Che facciamo? Leggo veloce veloce? Che dite?".Io mi sono dovuta allontanare dal gruppetto, tanta era la tentazione di dettare qualche regola.Correggetemi se sbaglio. Un minomo di spazio i bambini dovrebbero pur averlo, per non accalcarsi l'uno sull'altro e darsi fastidio a vicenda. Non dico che si dovesse ampliare la libreria per questo ma, se non altro, evitare che stessero letteralmente l'uno sull'altro. Dalla foto si vede bene la situazione... E poi, come si può far scegliere un libro ad ogni bambino? Si crea una forte aspettativa in ognuno di loro, i bambini hanno l'idea che solo quel libro viene letto per lui perchè l'ha scelto per cui si sente autorizzato a distrarsi mentre si legge il libro degli altri. E poi, avendo davanti più di dieci bambini, come si può pensare di accontentare tutti? Solo leggendo in fretta, anzi, in frettissima... Ma dov'è l'utilità di un laboratorio fatto così? Se si fanno scegliere libri ai bambini, poi, il lettore non è preparato nemmeno un po': non che ci voglia una laurea ma, almeno, un minimo di intonazione, di "anima" nel leggere una storia.Leggere di fretta? Ma no, dai! Come si fa! I bambini vanno ammaliati con le parole, coccolati con la storia, per stimolare a dovere la loro fantasia altrimenti che senso ha?Non sarebbe meglio proporre delle letture scelte prima, magari adeguatamente preparate, e trasmettere ai bambini che si tratta di storie lette per la gioia di tutti e non che ognuno debba limitarsi al suo libro? La mamma, di sera, potrà leggere ad ogni bambino un libro da lui scelto. Nel caso del laboratorio con così tanti bambini no, dai!Forse sono io in errore ma, onestamente, sono stata tentata di portare via i miei figli dopo cinque minuti.
Eppure, non molto tempo fa, un labotatorio di lettura davvero ben concepito ha letteralmente rapito i miei figli e gran parte (dire tutti sarebbe un po' troppo, forse) coloro che erano in quella sala.
Una lettura a due voci, in un contesto divero (non una libreria ma una biblioteca) con bambini messi comodamente seduti su dei cuscini, con uno spazio sufficiente per non disturbarsi l'un l'altro, con un bel testo scelto in precedenza e interpretato in modo molto coinvolgente... Insomma, certe cose non si possono fare tanto per fare. Mi sbaglio? Se tra quei bambini, oggi pomeriggio, ce ne fosse stato uno che partecipava per la prima volta, magari nemmeno troppo interessato, credete forse che tornerà per un'altra esperienza di lettura di questo tipo? Io ho i miei dubbi.
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