Inoltre le altre candidature alle primarie - nell'attesa di capire cosa vorrà fare Massimo Bray che rappresenterebbe un'idea davvero suggestiva - sono tra l'inutile e il patetico. E anche l'arrivo di Roberto Morassut nella competizione non cambia la sostanza: Giachetti è da solo e le primarie rischiano di essere disertate, deprimenti in termini di numeri. Questo quadro ci dice che l'unica figura che possiamo criticare è Giachetti e dunque, in attesa di alternative, critichiamo Giachetti. Dalla sua ha il conoscere un po' la città (una conoscenza risalente a molti lustri fa, per la verità), l'essere una persona onesta, specchiata, non corruttibile, l'avere un pedigree radicale (e dio solo sa a Roma quanto ce n'è bisogno). Fine. Tutto il resto va dal misterioso, al censurabile passando per il confuso. La cosa più strabiliante e probabilmente l'errore più grave che Giachetti sta compiendo in queste settimane è fare tutto come se nulla fosse accaduto. Non c'è la minima contezza - e su questo ha perfettamente ragione Alfio Marchini invece - di quanto profondamente grave sia la situazione, ma soprattutto non c'è la minima intenzione di riconoscere gli errori che il PD ha compiuto in tempi recenti e passati.Si procede come se nulla fosse. Come se non fosse successo niente di clamoroso a Roma nel PD. Come se non ci fosse stato il 2008 col PD che ha votato Alemanno al Comune e Zingaretti alla Provincia affondando Rutelli. Come se non ci fosse stato il boicottaggio di Emma Bonino. Come se non ci fosse stata Mafia Capitale e 5 anni di consociativismo criminale con la destra di Alemanno. Come se non ci fosse stato il notaio del 2015.
Come nulla fosse successo a Roma. La strana campagna elettorale di Roberto Giachetti
Creato il 01 febbraio 2016 da RomafaschifoInoltre le altre candidature alle primarie - nell'attesa di capire cosa vorrà fare Massimo Bray che rappresenterebbe un'idea davvero suggestiva - sono tra l'inutile e il patetico. E anche l'arrivo di Roberto Morassut nella competizione non cambia la sostanza: Giachetti è da solo e le primarie rischiano di essere disertate, deprimenti in termini di numeri. Questo quadro ci dice che l'unica figura che possiamo criticare è Giachetti e dunque, in attesa di alternative, critichiamo Giachetti. Dalla sua ha il conoscere un po' la città (una conoscenza risalente a molti lustri fa, per la verità), l'essere una persona onesta, specchiata, non corruttibile, l'avere un pedigree radicale (e dio solo sa a Roma quanto ce n'è bisogno). Fine. Tutto il resto va dal misterioso, al censurabile passando per il confuso. La cosa più strabiliante e probabilmente l'errore più grave che Giachetti sta compiendo in queste settimane è fare tutto come se nulla fosse accaduto. Non c'è la minima contezza - e su questo ha perfettamente ragione Alfio Marchini invece - di quanto profondamente grave sia la situazione, ma soprattutto non c'è la minima intenzione di riconoscere gli errori che il PD ha compiuto in tempi recenti e passati.Si procede come se nulla fosse. Come se non fosse successo niente di clamoroso a Roma nel PD. Come se non ci fosse stato il 2008 col PD che ha votato Alemanno al Comune e Zingaretti alla Provincia affondando Rutelli. Come se non ci fosse stato il boicottaggio di Emma Bonino. Come se non ci fosse stata Mafia Capitale e 5 anni di consociativismo criminale con la destra di Alemanno. Come se non ci fosse stato il notaio del 2015.