Come ottenere una buona recensione (senza imbrogliare)

Creato il 23 gennaio 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Questi cinque consigli sono basati sulla mia esperienza triennale di recensore. Sarà anche semplice buonsenso, saranno anche cose ovvie, in teoria. Ma in realtà, vi assicuro, almeno per quella che è la mia esperienza, c’è bisogno eccome di ribadire questi concetti.

1) SIATE EDUCATI.

In molti casi, già il modo di presentarsi preclude ogni recensione, incluse le stroncature (che possono diventare fonte di polemiche e quindi di pubblicità). L’educazione non consiste nello scrivere “Gentile sig. Cognome” in cima al messaggio o nel dare del Lei. Questa è pura e semplice formalità, necessaria se non si conosce bene l’interlocutore, ma tutt’altro che sufficiente. Limitatevi a proporre il vostro testo, senza pretese o autoelogi.
In modo comodo per il recensore (punto 2) e chiaro nella forma (punto 3).
Al sito/giornale giusto (punto 4) e al critico adatto (punto 5).

2) OFFRITE ENTRAMBI I FORMATI.

Cartaceo E ebook.

Ogni recensore ha le sue preferenze, e non è detto che debba sacrificarsi per voi. Anche perché, la stragrande maggioranza dei critici non viene pagata. Quindi, almeno qualche piccola comodità può anche chiederla, no?

Pubblicate solo in ebook?
Bene. Proponete anche una versione stampata del file di testo originale, impaginata decentemente e rilegata con una spiralina, magari. Tra stampa e invio postale, vi costerà meno di 10 euro. Non mi sembrano cifre assurde…

Pubblicate solo in cartaceo?
Bene. La soluzione è ancora più semplice, ed è persino gratis. Proponete anche un PDF del libro, impaginato su misura degli ebook reader. Margini, interlinea, carattere. Fate – o fate fare – un buon lavoro. Mettere anche la copertina è l’ideale, dà un tocco di professionalità.
Se non avete un ebook reader, chiedete a un amico o a un conoscente di leggere il PDF sull’apparecchio infernale. Magari qualcosa di molto breve, per non scoraggiare. Se il testo è scomodo da leggere, ve lo dirà. Farsi prestare l’ebook reader, anche solo per il tempo necessario, è un’alternativa valida, ma meno fattibile.

3) EMAIL BREVI E BEN SCRITTE.

Se credete che scrivere una mail lunga e ricca di dettagli aumenti le vostre opportunità di essere recensiti, siete fuori strada, miei cari. Il messaggio deve essere sintetico ed esauriente. Tenete presente una cosa: il recensore leggerà la vostra email tra tante altre. Si soffermerà sulle prime righe, per poi prendere una decisione. Continuo a leggere o chiudo?

Le mail hanno un altro svantaggio, rispetto alla comunicazione orale: non possiamo sapere qual è l’umore di chi le legge. Se è arrabbiato, in vena di scherzi, ben disposto, teso. Ma soprattutto, se ha tempo o se va di fretta.

L’ideale è un messaggio asciutto, scritto in tono positivo, senza essere eccessivi.

Pensate al limite di caratteri di Twitter. Non vi dico di scrivere mail da 140 caratteri, ovvio, ma cercate di rifarvi a quello schema. Pensate che in poche righe vi giocate l’attenzione di chi legge. Fate mente locale sulle caratteristiche importanti e su quelle più appetibili, e cercate di metterle all’inizio.

Nessuno vi obbliga a scrivere le email di getto. Perciò non fatelo. Pensateci con calma, pesate ogni parola. Vedetelo come un piccolo brano di narrativa. Si tratta di raccontare il vostro libro in modo da attirare l’attenzione. Non è una cosa semplice.

Ovviamente, abbreviazioni da sms, k al posto di ch e cose simili vanno evitate. Fate attenzione anche ai refusi.


4) VALUTATE BENE IL SITO/GIORNALE A CUI VI RIVOLGETE.

Su “Rivista Fralerighe”, arrivano diverse proposte di recensione relative a libri che non trattiamo, talvolta per il genere, altre per il tipo di pubblicazione. Inutile dire che vengono scartate, sempre e comunque.

Se non volete che la vostra mail finisca nel cestino, valutate bene che tipo di libri viene recensito sul sito/giornale in questione.

C’è poi da tenere conto dei singoli recensori. E qui arriviamo al punto 5.

5) CERCATE DI CAPIRE I GUSTI DEI RECENSORI.

Una critica del tutto indipendente dai gusti personali non può esistere. Partendo da questo presupposto, leggete con attenzione le recensioni positive e cercate di capire cosa piace. Ogni narratore scrive per lettori con determinati gusti. Poi, che coincidano con quelli dell’autore, o che siano pensati tenendo conto del mercato, non ci interessa. Non qui. Ho fatto questa piccola digressione per un motivo: cercate un recensore che sia un potenziale lettore del vostro libro. Ci vuole poco.

Cercate nel sito i titoli di alcuni libri che avete apprezzato e che ritenete simili al vostro. Controllate i nomi in fondo agli articoli e il gioco è fatto.

Scrivete direttamente al critico che vi interessa, o anche al sito/giornale, indirizzando la mail all’attenzione del recensore scelto.

Un piccolo extra, valido per tutti i punti:

NON SIATE RUFFIANI.

Oltre a essere squallido, NON SERVE. Gli onesti vi disprezzeranno, i disonesti non si accontenteranno di sicuro. Al contrario, vi chiederanno soldi, oppure recensioni positive come moneta di scambio, stelline regalate su anobii, pubblicità, ecc.

Il Messo Bamford, personaggio del film “Sweeney Todd”. Non siate come lui, per favore.

TIRANDO LE SOMME:
Educati, concisi, attenti. E magari, bravi a scrivere narrativa.

Aniello Troiano



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