Ci sto pensando da stamattina, visto che oggi è il mio compleanno, che sono chiusa in casa perché piove e che il cielo plumbeo e l’atmosfera novembrina mi rendono particolarmente indolente, pigra e svogliata (ma ci sta che sto pomeriggio mi ripiglio, o magari proprio dopo questo post!). Cosa farei se potessi ritornare in un giorno solo nei posti che mi sono piaciuti di più al mondo e rivivere le esperienze più esaltanti?
La mia sveglia, sarò bizzarra, ma vorrei che me la desse il muezzin di Petra, Giordania, che cantando la preghiera al mattino presto mi trasportava da subito in un’atmosfera sospesa nel tempo. Il muezzin cantava tutte le mattine, certo, ma la mattina di Petra fu particolarmente emozionante. E che ve lo dico a fare, percorrere il Siq, aspettare dietro ogni curva dello stretto sentiero di vedere apparire El Kazhné, e vederlo schiudersi finalmente davanti agli occhi, è un’emozione pari al risvegliarsi in un posto nuovo, un luogo che finora conoscevi solo nei tuoi sogni, ma che scopri esiste veramente.
Visto che è luglio, che dovrebbe esserci il sole e che sarebbe bello andare al mare, la prima cosa che mi viene in mente che vorrei rifare è tornare su Heron Island, la splendida isola della Barriera Corallina Australiana sul tropico del Capricorno dove, oltre a prendere (ahimè sempre troppo poco) il sole su un’isola da mari del Sud, per la prima volta nella mia vita ho fatto snorkeling. E che snorkeling! In mezzo agli squali e alle razze, tra banchi di pesci coloratissimi e stelle marine psichedeliche. Quella sì che è stata un’esperienza! Per riviverla in maniera perfetta occorrerebbe una bella giornata di sole (perché ad Heron Island non fummo così fortunati con il tempo), meno timore dello snorkeling (una cosa che però si ottiene solo con l’esperienza): l’adrenalina che ci ha lasciato quell’esperienza, oltre che l’eccezionalità dell’impresa, è stata uno dei ricordi più intensi del nostro viaggio in Australia, e mi sembra decisamente un bel modo per iniziare la giornata del mio compleanno! ;-)
Per pranzo teniamoci leggeri, o almeno proviamoci: cibo da strada in Sicilia, tra arancini, cannoli e granite al gelso direi che ce la possiamo cavare egregiamente. La Sicilia sarebbe effettivamente un viaggio da ripetere nella sua interezza: all’epoca eravamo giovani e squattrinati (non che ora navighiamo nell’oro!), per cui avevamo fatto un tour della Sicilia che definire low cost non rende l’idea di quanto poco si spese. Dovendo tagliare spese, sacrificammo la parte culinaria della Sicilia, e forse è per questo che quel poco di tipico che mangiammo ci è rimasto particolarmente nel cuore!
Nel pomeriggio un po’ di shopping va fatto, sennò che cosa mi regalo? Allora voglio volare a Londra, dove lo shopping è davvero estremo! Fermo restando che presto ripeterò l’esperienza, Londra è veramente il luogo ideale dove spendere e spandere con le amiche. Oddio, anche New York ben si adatta alla bisogna, però oggi a Manhattan ci andrei più tardi…
Lo so che è estate, ma la giornata piovosa nel mondo reale mi induce a pensare che un bel té ci starebbe bene. E c’è un solo posto al mondo (per ora) dove vorrei essere per bere una tazza di té: è la sala da té Mariage Frères nel cuore del Marais a Parigi. Se qualcuno si dovesse lamentare che in questa mia giornata ideale relegare Parigi a mero sfondo di una tazza di té è un sacrilegio, rispondo che io a Parigi ci vivrei proprio, altro che…
Il tramonto c’è solo un posto dove vorrei rivederlo: nella foresta amazzonica peruviana. Lì il crepuscolo è annunciato dalle cicale che letteralmente suonano la sirena del coprifuoco, anche perché il buio scende velocemente all’Equatore. Ma se si guarda il fiume, e la riva di fronte, l’arancio del cielo ti colpisce perché non pensavi che cieli così potessero esistere davvero. E invece ci sono, esistono, e sono davvero incredibili.
E quando cala la notte, bisogna trasferirsi a New York. Sì, perché io per festeggiare il mio compleanno pretendo di prendere l’aperitivo al 230° RoofTop: locale molto fashion sulla terrazza di un grattacielo sulla Fifth Avenue da cui si gode il panorama dei grattacieli di Manhattan illuminati by night. Una vista meravigliosa, che ti fa sentire parte di una città cosmopolita e moderna, e ti fa sentire figo, diciamolo pure. ;-)
230 RoofTop on Fifth Avenue
Per concludere la serata resterei a New York e andrei a Broadway a vedere un musical. Ho visto Mary Poppins, ma ce n’è a decine in cartellone, c’è l’imbarazzo della scelta! E a fine serata mangerei un bel cupcake seduta sulle scalette in Times Square, che fa sempre piacere…
Per dormire, infine, tornerei nel lodge di Petra in cui mi sono svegliata stamattina al canto del muezzin; un posto turistico, certo, ma magico, un villaggio abbandonato risistemato in hotel. Molto bello, molto pittoresco, molto da Mille e una Notte. E chissà che, addormentandomi qui, al termine di questa giornata da sogno, domani non mi sveglio davvero al canto del muezzin, pronta a ripartire, ad andare in giro per il mondo…