Come promuoversi – Parte prima

Creato il 02 settembre 2014 da Visionnaire @escrivere
Piccola premessa:
Con questo articolo vorrei dare il via a una serie di post dedicati al mondo della promozione. Chi mi segue sa che sono un po’… strana, che dico le cose come vengono, che di solito non ci giro intorno. Non sto per dirvi come vendere mille copie in un mese, sto per riassumere qualcosa che, purtroppo, ancora molti scrittori esordienti non conoscono (o capiscono).
Alcune persone mi chiedono come fare per promuoversi, altre snobbano i metodi quando inizio a parlarne. Beh, ecco come la penso, nel bene e nel male. Spero che potrà far aprire gli occhi a tutti quegli spammer scatenati che scorrazzano per Facebook, lasciandosi dietro una scia di persone che li mandano a quel paese. Ma soprattutto spero di dare una mano a qualcuno, magari a chi sta muovendo i primi passi nel mondo della scrittura, a chi ha pubblicato per la prima volta e non sa come muoversi. Insomma, spero serva a qualcosa.
Come sapete sono un membro dello staff di È scrivere e lavoro per una casa editrice. Quello che leggerete qui sotto è la mia opinione personale. Se parlo di siti di scrittura non mi riferisco per forza a questo, se parlo di case editrici non mi riferisco per forza a quella per cui lavoro. A meno che non lo dica in modo esplicito, ovviamente.

Come iniziare a promuoversi. Sì, promuoversi.

Perché promuoversi e non promuovere i propri libri? Semplice: perché non siete nessuno. No! Non intendo offendervi, davvero! Il punto è che finché non avrete conquistato un vostro pubblico più o meno fedele, non sarete nessuno. Sarete voi stessi, certo, ma sconosciuti al resto del mondo come scrittori.

È mia opinione, infatti, che per riuscire a promuovere il proprio libro d’esordio, quindi la vostra primissima pubblicazione (ma anche quelle seguenti), bisognerebbe iniziare a farsi conoscere come persona (o personaggio, perché no? Se volete tenere nascosta la vostra vera identità e il vostro carattere, usare uno pseudonimo e crearsi un personaggio di certo non è un reato) già prima dell’uscita del vostro lavoro.
Non avete idea di quanto sia fastidioso lo scrittore che entra guappo in un gruppo Facebook dedicato alla lettura o alla scrittura, non saluta nemmeno, posta il link al suo libro su Amazon e sparisce. Una zanzara che punge e fugge è meno fastidiosa, e sapete perché? Perché la zanzara lo fa per natura, lo scrittore-spammer invece lo fa con menefreghismo e, agli occhi dei membri del gruppo, apparirà come un arrogante idiota, da bannare direttamente ed evitare come la peste.
In poche parole? “Linka e fuggi” non vi fa vendere di sicuro nessuna copia.
E vi farà appioppare il soprannome di “scrittore-rompiscatole-sfigato”. Mi dispiace, ma è così. Quindi prima di mollare il vostro link da qualche parte nei social o nei forum di scrittura o su qualsiasi altro sito, fermatevi, riflettete. Poi evitate.
Un’altra cosa da evitare come la peste? Non vi permettete MAI, e ripeto MAI, di scrivere un messaggio privato a qualcuno che non conoscete per fargli sapere la bella notizia: “Ehi, lo sai che da oggi il mio libro TITOLO A CASO è disponibile su Amazon a solo 0,99€? LINK”.
No, non lo so, non so chi *biiip* tu sia e non voglio che tu mi scriva mai più un messaggio privato. *Bloccato*
Vedete? Non funziona per niente!

Ok, ma io avevo promesso di darvi qualche dritta per promuovervi, non di dirvi cosa non dovete fare. Quindi andiamo avanti.

I social

Qual è il metodo più efficace e veloce per farsi conoscere, secondo me? I social, ovvio.

Potete criticarli quanto volete, ma se siete degli sconosciuti, allora i social sono un metodo rapido per farvi conoscere come persona, prima ancora che come scrittore o scrittrice. Vi direte: “ma io voglio che mi conoscano come scrittore. Io scrivo, voglio vendere il mio libro!”
Lo so. Calma!
Oggigiorno voler vendere il proprio libro da scrittore esordiente autopubblicato, o pubblicato da una piccola casa editrice, non è semplice.
Se vi siete autopubblicati sapevate (spero) a cosa andavate incontro, eravate a conoscenza del fatto che la promozione sarebbe toccata a voi, nessuno vi avrebbe aiutato, non senza essere pagato, almeno. Quindi è chiaro che dobbiate essere voi a prendere l’iniziativa. Questo significa che anche, e forse soprattutto, per voi valgono i “no” di cui ho parlato sopra.
Non fatevi odiare dal popolo di Facebook o di Twitter. Fatevi conoscere per come siete, fate vedere il vostro lato positivo e – perché no? – anche che siete delle persone e non siete finti: mostrate cosa vi fa arrabbiare, con cosa siete solidali. Dite la vostra opinione. Insomma, mostrate di essere umani, delle persone, non spam con link automatico.

Se avete pubblicato con una casa editrice piccola, invece… beh, vale lo stesso discorso. Solo che forse, quando avete scelto di pubblicare con una casa editrice, non pensavate che la maggior parte del lavoro di promozione sarebbe spettata a voi. I piccoli editori, infatti, spesso sono costretti a lavorare anche al di fuori della loro casa editrice, il mestiere di editore diventa un secondo lavoro. Se aggiungiamo il fatto che non possono permettersi spese folli e che hanno quasi sempre organici ridotti, con pochi addetti ai lavori che devono stare dietro a tutto, è facile capire come un passaggio editoriale possa essere seguito meno degli altri. Nella maggior parte dei casi sono l’editing e la promozione i due settori che ne risentono di più. Quando ne risente l’editing, trovo sia imperdonabile. Il prodotto offerto ai lettori deve essere levigato e lucidato al massimo. Qualche refuso può sfuggire, incongruenze nella trama o strafalcioni grammaticali no. Ma la promozione? Dovrebbe essere compito loro occuparsene, e anche io la pensavo così fino a un paio di anni fa. Ma più mi muovo nel mondo della scrittura e dell’editoria, più mi rendo conto che anche lo scrittore si deve adoperare per far conoscere il proprio libro.
Non possiamo stare seduti a girarci i pollici mentre aspettiamo che la casa editrice faccia tutto per noi. Noi non siamo né Stephen King, né J. K. Rowling. Nessuno farà a botte per poterci pubblicare e nessuno farà a botte per poterci intervistare. Non ci saranno file di blogger pronti a paparazzarci in giro. Se avete scelto l’editore giusto, questo si impegnerà al massimo nell’editing, nella correzione di bozze, nella presentazione del vostro romanzo, sarà presente su Facebook con una sua pagina, creerà ebook di ottima qualità. Ma spesso non spenderà molto tempo per la promozione, che reca meno danni se trascurata per via di altro lavoro. Allora sta all’autore rimboccarsi le maniche e iniziare a muoversi per farsi conoscere.

I social, dicevo. Facebook è un ottimo posto da cui iniziare. Perché è semplice, perché quasi tutti hanno un profilo già pronto, perché ci si può creare una pagina autore, perché è facile stringere “amicizie”, perché tante cose. Se siete quelli che lo snobbano allora provate con Twitter, non credo che frutterà quanto Facebook, ma è meglio di niente. C’è anche Google+, ma se usate quello tanto vale che vi facciate anche un profilo su Facebook. Ne vale di più la pena, credetemi.
Ora, se snobbate qualsiasi social… beh. Non so che dirvi se non: poi non vi lamentate.
Non sto dicendo che non ci si può promuovere senza avere un profilo o una pagina Facebook, sto solo dicendo che vi private di un facile ed eventualmente proficuo alleato. Anche se – state attenti – questo alleato, se usato nel modo sbagliato, potrebbe diventare il vostro peggior nemico! Un autore che riceve una recensione negativa e insulta tutti i blogger come “acidi e ignoranti” e i lettori come quelli “che non capiscono niente” (sì, davvero, capita e non raramente!) non dovrà poi rompere le scatole con le sue lagne, se la gente lo manda a fare in *biiiip*. Ops.

Credo che per ora mi fermerò qui. Vi do appuntamento alla prossima parte, che dedicherò ai blog, ai giveaway, ai blog tour e alle interviste. Diciamo che entrerò più nel pratico.

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Alla prossima!


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