Rinvasare una pianta è l'operazione più comune che un appassionato di giardinaggio deve saper compiere per il bene delle proprie piante. Il rinvaso di una pianta è dettato, generalmente, da svariati motivi; la pianta comincia ad appassire (e per certo sappiamo che non ci sono parassiti all'opera), le radici fuoriescono dal foro di drenaggio inferiore e dalla parte superiore in cerca di nutrimento, la nuova veggetazione risulta ridotta o stentata. Al presentarsi di alcune di queste situazioni occorre valutare la possibilità di un rinvaso. Come fare? Prendendo con una mano la pianta per il tronco, con l'altra batto sul vaso in modo tale da far distaccare il pane dalla sua supercice interna. Per fare questa operazione il pane è bene che sia un pò umido in modo tale che, una volta estratto, rimanga tutto unito senza sfaldarsi. Se le radici appaiono molto attorcigliate ed intricate in superfice e non, significa che il pane ha occupato tuto il volume a sua disposizione all'interno del contenitore. Se questa situazione è positiva per poco tempo, perchè stimola la fioritura della pianta, con il protarsi nel tempo di questa costrizione, risultarà deleterea e la pianta comincerà a soffrirne visibilmente. Anche il terriccio a lungo andare si impoverirà perdendo tutte le sue proprietà nutritive.
Il terriccio con il quale si coltivano le piante in vaso contribuisce a sostenere materialmente la pianta, fornisce nutrimento con i suoi componenti, fa da tramite per fornire alla pianta l'acqua e l'aria di cui ha bisogno. Il terriccio è composto principalmente da tre componenti, sabbia, humus ed argilla, ognuno dei quali possiede alcune proprietà. La sabbia o in mancanza la vermiculite, favorise il passaggio dell'aria e dell'acqua, ha quindi un'effetto drenante. L'argilla, che ha qualità compattanti, fa si che il terriccio non si sfaldi. L'humus, composto da particelle di animali e vegetali parzialmente decomposte, fornisce nutrimento alla pianta.
In che epoca effettuare il nostro rinvaso? Il linea di massima, senza entrare nello specifico di ogni tipologia, io utilizzo questo stratagemma: i vivaisti, in cui acquisto la quasi totalità delle mie piante, ad eccezione di quelle che riproduco con talea, ma anche negozi e magazzini, mettono in vendita piante nella stagione più propizia all'impianto. Per valutare se è il periodo migliore è conveniente fare anche delle distizioni. Le piante legnose a foglia caduca devono essere messe a dimora durante il loro momento di riposo tra novembre e marzo circa. Per i sempreverdi, invece, si può procedere al rinvaso nel momento della ripresa vegetativa all'inizio della primavera. Di seguito descrivo il mio metodo di rinvaso.
1- Per far sì che la pianta cresca rigogliosa, anche se costretta in un vaso,
2- A questo punto preparo il fondo versando del terricio. Riempio il vaso per circa 1/3. Utilizzo sempre terriccio in sacchi comprato dal vivaio; non vi è niente di più deletereo per una pianta in vaso che utilizzare terra presa all'aperto senza prima averla trattata per eleiminare eventuali parassiti o contaminanti. Personalmente aggiungo una certa quantità di sabbia e vermiculite o perlite per facilitare il drenaggio.
3-Il passo successivo è l'estrazione della pianta dal vaso.
4- Sorreggendo la pianta, dalle cui radici avete eliminato il terriccio vecchio, la posiziono all'interno del vaso in modo tale che in posizione eretta il colletto risulti a 2 cm circa al di sotto del vaso. Copro le radici con il terriccio e riempio il vaso fino all'orlo. Prima di comprimere il terreno aggiungo una manciata di concime in granuli a lenta cessione e mescolo bene. La compressione del terreno e indispensabile per evitare dleteri vuoti. Con le mani presso il terreno esclusivamente intorno al perimetro del vaso e non vicino al tronco evitando, inoltre, di comprimere troppo energicamente e a fondo per non danneggiare le radici.
5- Una pianta rinvasata ha bisogno di un alto grado di umidità. Procedo quindi ad un'abbondante annaffiatura con un annaffiatoio dotato di cipolla per non creare buchi nel terreno.