Sì, perchè LA PRIMA COSA BELLA di Paolo Virzì è stato escluso dalla shortlist da cui il 25 Gennaio verranno scelte le pellicole che si contenderanno l'ambita statuetta di miglior film in lingua straniera.
Inutile fare previsioni: se durante i Golden Globes le sorprese non hanno fatto da padrone, in ambito di Oscar tutto può succedere.
Una domanda, però, ho intenzione di porla. Nonostante i film italiani, in linea generale, non nascano con la precisa intenzione di essere approvati dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences, come mai sono anni che candidiamo film non compatibili con questo ambito premio? Dopotutto, gli Oscar sono e rimangono il più importante riconoscimento cinematografico al mondo.
Naturalmente, non è possibile illudersi di poter concorrere ogni anno con film del calibro di LA VITA E' BELLA, ma Benigni diresse, interpretò e girò il suo capolavoro 14 anni fa e da allora nessuno è riuscito a ripercorrere (anche lontanamente) il suo fortunato percorso.
Brucia ancora la clamorosa eliminazione di GOMORRA di Matteo Garrone (basato ovviamento sul romanzo di Saviano) ma, a voler essere sinceri, poteva essere considerato un film da Oscar? Non per remare acqua contro il nostro amato paese, ma mentre il libro poteva ben definirsi un caso letterario (con tutto il successo che si è meritato) che dire del film? Continuamente sottotitolato, poco coinvolgente e dalle inquadrature che, per essere buoni, dirò soltato che facevano venire il mal di mare. Solo perchè in Italia è stato oggetto di grandi discussioni e riflessioni, non significa che potesse essere apprezzato anche all'estero. Un conto è far conoscere l'Italia al mondo, altra cosa è pretendere che all'estero piangano e si indignino per le nostre malefatte.
Ma, allora, qual'è il problema? Di certo non manchiamo di opere degne di nota. Quest'anno, per esempio, nelle sale cinematografiche italiane è uscita, quasi in sordina, una pellicola che per quanto mi riguarda può benissimo essere paragonata alla lucentissima perla nascosta all'interno delle ostriche più preziose d'Italia. Mi riferisco a BASILICATA COAST TO COAST di Rocco Pappaleo. Ma, ritenete che un gioiello simile possa definirsi compatibile con i gusti Hollywoodiani?
Non oso pronunciarmi sui 'cine-panettoni' che mi vergognerei di vedere tra i titoli candidati e nemmeno sulla mancanza di effetti speciali nelle nostre pellicole che tanto sono amati in quel di Los Angeles, ma siamo davvero del tutto privi di ignegno?
Ai posteri l'ardua sentenza.