Come scrivere? E, soprattutto, perché?

Creato il 18 gennaio 2012 da Narratore @Narratore74

Negli ultimi tempi in rete brulicano articoli che inneggiano allo scrivere, al non farlo, a come, quando, dove o perché. Adesso, premettendo che sono sempre stato aperto ad ogni possibile consiglio o idea al riguardo, mi sorge un dubbio… Io scrivo, in verità nell'ultimo periodo l'ho fatto molto poco, però mi piace e quando riesco a buttare giù un paio di pagine riesco a provare un appagamento che non trovo in altra attività. Non mi sono mai posto il dilemma se avesse senso farlo, se a qualcuno importasse che io scriva o se ne avessi il diritto. La considero una passione, come tante altre, che però a differenza di molte costa in tempo, fatica e concentrazione che probabilmente non si vedranno mai ripagate. Non ho nemmeno mai avuto la presunzione di voler essere pubblicato (altro argomento su cui ci sarebbe da dire molto) e mi basta che quello che scrivo sia letto da una o due persone che conosco, sentire la loro opinione e iniziare a studiare la storia successiva. Le regole, se esistono, per me non hanno mai avuto importanza, tanto che scrivo come mi viene. Oltretutto ho avuto modo di parlare con persone che alla notizia che mi piace scrivere hanno risposto con domande del genere: "Scrivi? Ma hai studiato letteratura?"… Ecco, qui lo dico e me ne frego di quello che potrà causare questo outing: non ho studiato letteratura, non ho nemmeno uno straccio di diplomino. Finita la scuola dell'obbligo sono entrato in alberghiera (istituto professionale, non quella statale) e a sedici anni già lavoravo come aiuto cuoco. Tutto qui. Però leggo, molto, e da che ho memoria la mia vita è stata sempre accompagnata da un volume diverso ogni volta. Che sia questo che mi ha portato a voler scrivere non lo so, e francamente poco m'interessa. Quello che davvero mi sto chiedendo in questi giorni è altro. Per scrivere sono necessarie le basi che derivano dallo studio di determinate materia? O, ipotizzando che questo non sia un problema, devo scrivere solo se c'è chi mi legge? Onestamente non mi ritengo uno stupido, o una persona che non è in grado di raccontare una storia, e comprendo che studiare, come in tutti i campi, materie specifiche aiuti molto a portare avanti un qualcosa. Certo, non saprei farlo come King o altri mostri sacri della mia libreria, ma credo fermamente che scrivere vada oltre il semplice aver studiato per farlo o mille tecnicismi. Scrivere è una magia che funziona anche se quello che si produce non viene letto da nessuno, e su questo difficilmente cambierò mai idea. Quante persone scrivono e per paura di un giudizio o un rifiuto da parte di amici e conoscenti, tengono tutto in un cassetto nemmeno si trattasse di orridi feticci? Non so voi, ma io qualcuno così lo conosco… Ora spero che questo articolo non suoni come una predica, o peggio come un atto risentito verso chi di letteratura ci campa o da consigli ad altri affinché lo facciano meglio. Non voglio mancare di rispetto a nessuno, in special modo chi la pensa diversamente da me, volevo solo capire cosa spinge una persona a scrivere, visto che ultimamente quello che sprona me mi è parso un po’ incerto. E voi, per cosa scrivete? O per chi?

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