Atteso debutto del cantautore valdostano Leon che da alla luce un disco dalle sonorità taglienti e dalle atmosfere sferzanti. Ecco il cantautore che si racconta ad Oubliette.
Confesso, di fronte a voi e di fronte al mondo intero, di aver giocato a carte scoperte, di aver sempre giocato per perdere. Sarà forse per questo che, nudo come un verme, mi avete messo in croce e condannato?
Lo so, lo so: avere il coraggio di mostrare sé stessi è per voi il più grave dei crimini.
Ma un artista non può che mettersi a nudo, se vuole essere tale!
Non posso credere sia soltanto per questo che mi avete condannato!
Cosa dite, laggiù in fondo alla sala? Voglio essere Dio? Ebbene signori…confesso anche questo. L’ho pensato, più volte.
Ogni volta che prendo in mano la chitarra, ogni volta che canto e riesco ed esprimere ciò che sento io…io mi sento come lui. Ma sono stato fortunato. Perché Dio è morto. Leon resiste ancora. “
Leon è cresciuto fra la solitudine delle montagne valdostane, nell’estremo angolo nord ovest d’Italia, in una gabbia fatta di montagne, brina e spleen annegato nell’alcool.
Ma non si è mai dato per vinto, non ha mai deposto le armi della creatività, della provocazione, del sarcasmo. Si vis pacem para bellum: guerra alla mediocrità, al politicamente corretto, al conformismo del gregge.
Così Leon si agita come un pazzo nella gabbia per oltre XV anni attività musicale: milita in più di XV gruppi nei quali scrive oltre L canzoni, collabora con decine di artisti valdostani e nazionali, suona in decine di locali tra Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia e calca numerosi festival del nord ovest italiano.
Dal MMIX viene affiancato da un profeta dell’Apocalisse musicale, Pietro Foresti, produttore che si è fatto le ossa a Los Angeles e che produrrà il suo primo album solista, dal titolo provocatorio e controverso: “Come se fossi dio”.
Info