Pedagogicamente parlando, l'educazione dei figli passa attraverso l'assimilazione di regole.
Per i bambini le regole sono esterne; essi seguono il principio per cui se vengono premiati dai genitori significa che "sono stati bravi", viceversa si aspettano una punizione (un rimprovero di mamma e papà).
Per gli adolescenti, e per i giovani in generale, le regole apprese durante l'infanzia sono interiorizzate, e il loro comportamento non può essere sempre influenzato dall'aspettativa di premi o punizioni. Essi si muovono nella società consapevoli di ciò che è bene e ciò che è male. Nonostante ciò, gli adolescenti hanno bisogno di nuove regole.
In età adolescenziale, le regole, non sono più ordini che vengono dall'alto a cui si deve obbedire per evitare la punizione, o per ricevere un premio, ma norme regolate dalla fiducia che un genitore ripone nel figlio e che non deve essere tradita.
Perdere la fiducia, non è qualcosa che si può paragonare ad una punizione. Fidarsi significa che il giovane è in grado di fare la scelta giusta da solo, responsabilmente, senza un controllo costante da parte dei genitori.
Acquisire le regole nella vita è qualcosa di molto importante per tante ragioni. Esse facilitano la convivenza, danno sicurezza e punti di riferimento. Non solo, ma favoriscono inoltre, il processo di adattamento alla vita sociale e relazionale. Sono i binari dentro cui canalizziamo le energie, e senza di esse saremmo allo sbaraglio.
Gli adolescenti non si vedono più bambini, e diventano più disobbedienti. In questo modo cercano da un lato una forma di indipendenza dai genitori, dall'altro cercano di richiamare l'attenzione su di loro.
In questo periodo, molto delicato per la vita di un individuo che cresce, che cambia a livello fisico e psichico, ma che ancora non è considerato adulto, ma contemporaneamente è evidente che non sia più un bambino.
Nel mio saggio dal titolo "Conflitto tra genitori e figli, La crisi del dialogo nella famiglia contemporanea", parlo proprio di questa incomprensione del mondo dei genitori (e degli adulti in generale), che non accettano l'adolescente come adulto, ma sbagliano a dare punizioni e premi, perché non è un bambino.
Il dialogo tra genitori e figli, deve essere basato sull'ascolto dei giovani. I genitori devono imparare che i figli vanno ascoltati, consigliati, ma poi devono essere lasciati liberi di decidere da soli (responsabilmente).
Il genitore di un adolescente deve lasciare al figlio la possibilità di fare le sue esperienze, fidandosi, confrontandosi con il giovane, confortandolo e consigliandolo (quando gli viene richiesto).
La regola numero uno, tra genitori e i figli adolescenti, è: "Io mi fido di Te".