Come si fa a fare tutto

Creato il 02 novembre 2011 da Controcornice
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Come si fa a fare tutto

Posted on 2 novembre 2011 by Alessandra Come si fa a fare tutto

E’ la domanda che si pone chi va a vedere il film di  Douglas McGrath, con Sarah Jessica Parker, attualmente nelle sale dei cinema: I don’t know how she does it. La commedia è molto rilassante e leggera e non ha pretese da Oscar. Ma è interessante sottolineare che finalmente una pellicola è stata interamente dedicata al tema della conciliazione tra carriera,  vita personale e famiglia per le donne che lavorano.

Kate Reddy, la protagonista,  è una moglie, una madre ed anche una donna in carriera. Riesce, con grande abilità, a mantenere un equilibrio tra casa, famiglia e lavoro. La sua vita è frenetica, ma può contare sull’aiuto di un marito fantastico, Richard, un architetto che di recente si è messo in proprio. Kate e Richard hanno due figli adorabili: Emily, che sta per compiere sei anni e Ben, un bambino che la adora. Ma  Kate è anche una donna che ama il suo lavoro. È la responsabile degli investimenti nella filiale di Boston di una società finanziaria di New York, lavoro che spesso la porta a viaggiare, cosa che complica non poco la sua vita familiare.

L’equilibrio che Kate cerca di mantenere con tutte le sue forze è molto precario: gli eventi  sbilanciano da una parte o dall’altra la sua vita ed è costantemente preda di sensi di colpa, animata dal desiderio di mantenere viva la vita di coppia e di non deludere i propri figli e dall’entusiasmo per il lavoro.

Il film, anche se in maniera ironica, in puro stile Sex & the City,  rappresenta il gioco da equilibrista che ogni madre, che vuole anche essere una donna in carriera, deve imparare a giocare.

In maniera non molto velata, si legge in questa pellicola una sottile critica alle donne che, per la famiglia, rinunciano alla propria realizzazione personale. La mamma, fanatica della palestra, ne è la personificazione, con la sua invidia mal celata nei confronti di Kate che rappresenta il suo opposto in quanto a scelte di vita.

Il messaggio che leggo, tra le immagini del film, è che la conciliazione tra carriera e famiglia è possibile solo se si ha al fianco un marito che da il giusto contributo al menage e permette una corretta divisione dei compiti. Bisogna essere dotate di una buona versatilità e flessibilità e soprattutto di batterie inesauribili!

La cosa più importante però è che il grande schermo abbia iniziato a considerare questo argomento come interessante per il grande pubblico: questo significa che c’è sempre più attenzione verso le situazioni familiari come quella di Kate, perché tanti ci si rispecchiano.

Per me è un segnale davvero positivo, indipendentemente dalla qualità del film!

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