Come si gioca?

Da Wising
Curiosamente gli oggetti cadono sempre verso il basso.
Secondo me Cigolino pensa così ogni volta che fa cadere il suo sonaglino a terra. Dal seggiolone è un continuo: lo prende, lo guarda, gli piace, lo lascia cadere, lo guarda a terra con aria interrogativa. Io raccolgo, glielo do di nuovo e via così, in un teatrino che a me fa proprio ridere.
Si è poi fidanzato ufficialmente con un pupazzo di hello kitty, con cui cerca anche di ingaggiare brevi lotte.
Ma è la tenda di fiori colorati che tintinnano la sua vera passione. I colori lo attraggono, il rumore lo diverte, il fatto di poter giocare a nascondino e vedermi riapparire a sorpresa, poi, lo fa ridere a garganella. Solo il vedermi ballare o indossare il grembiule da cucina lo fa ridere altrettanto.
Giocare è importantissimo per i bambini di tutte le età (quindi anche per gli adulti).
Per un bambino da zero a un anno ha una forte valenza formativa. Attraverso il gioco scopre il sè e il diverso da sè, traccia confini, impara a rapportarsi con il mondo.
Nei primi mesi non è importante avere dei giochi, è fondamentale giocare. Si gioca con le mani, con le espressioni del viso, con i suoni, i movimenti, calzini che diventano pupazzi e specchi che racchiudono magie.
Il gioco è bello quando dura poco, possiamo contare su un'attenzione di 5-10 minuti e poi bisogna cambiare, introdurre qualcosa di nuovo. E' qui che spesso ho delle debacle. Mi rendo conto di avere una fantasia limitata: per cui dopo aver "fatto parlare" tutto, dal mestolo al calzino, ballare ogni cosa e messo in filastrocca ogni pensiero ... mi sento un po' spaesata.
Allora leggo. Una cosa qualunque, ad alta voce.
E a Cigolino piace un sacco, ascolta la mia voce rapito, come se davvero fosse interessato.
Oppure cerco le previsioni del tempo in TV: si incanta estasiato, sorridendo felice.

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