COME SPOSARE UN UOMO PIÙ VECCHIO E VIVERE FELICI - In aumento il numero di matrimoni fra donne giovani ed uomini anziani

Creato il 13 settembre 2011 da Ciro_pastore
Nel mondo dello jet-set e della finanza internazionale, le unioni matrimoniali fra giovani donne ed attempati, a volte anziani, uomini ricchi sono in aumento esponenziale. Come non ricordare il clamore casereccio delle nozze Briatore-Gregoraci o il matrimonio fra il magnate dell’informazione Murdoch (il proprietario di SKy, per intenderci) e la colta, bellissima e giovanissima cinese Wendi Deng. Infatti, se in Italia queste unioni sono di solito caratterizzate da una scarsa propensione culturale delle fortunate spose, all’estero sta diffondendosi il caso della donna giovane che vede nell’anziano coniuge, non solo la possibilità di un deciso incremento della qualità della vita, ma anche l’incredibile opportunità di realizzare più rapidamente il proprio progetto di vita professionale. Insomma, se fino ad oggi le donne sceglievano un marito agè per becera convenienza economica, oggi molte donne in carriera, vedono nel matrimonio con un vecchio capitano d’industria, una straordinaria occasione per mettere in mostra le proprie capacità intellettive, piuttosto che le sole procaci curve. In passato, ballerine ed attricette, attraverso un matrimonio giusto con il ricco imprenditore di turno, si riabilitavano da un passato non proprio cristallino. Anni di palcoscenici e, soprattutto di lugubri camerini in squallidi teatrini di provincia, venivano così dimenticati magicamente e la donnina facile cedeva presto il posto ad una morigerata signora impellicciata ed ingioiellata. E, siccome la speranza di vita allora era piuttosto ridotta, anche per le classi agiate, capitava spesso che, dopo qualche anno di sacrificio al fianco del maturo e malato marito, le ex ballerine/attricette si ritrovavano ad ereditare un insperato patrimonio da spendere, eventualmente, con qualche giovane compagno, ritemprandosi così dalle fatiche di un matrimonio d’interesse. Caso esemplare di questa trafila, è la tanto osannata Sofia Scicolone, in arte Loren. Pur avendo già mostrato in piccoli film le sue migliori “doti”, deve l’esplosione del suo successo mondiale al matrimonio con il produttore Carlo Ponti, di cui è stata, bisogna ammettere, fedele compagna fino alla sua scomparsa.
A parte questi eclatanti casi limite, però, da sempre in Italia è esistita la consuetudine di contrarre matrimonio con donne più giovani. Non era difficile trovare differenze di oltre 10 anni, determinate dalla convinzione che la donna invecchiava precocemente e che, quindi, arrivati alla maturità, la differenza iniziale si sarebbe annullata. Le mutate condizioni di vita (meno figli da far nascere ed accudire) e le migliorate possibilità di cura del proprio aspetto estetico (chirurgiche e cosmetiche) hanno prodotto, invece, per le spose più giovani di questa generazione, un effetto perverso. La differenza di età si nota, eccome.Conoscevo una donna che aveva sposato un marito quarantenne, quando lei aveva soli 24 anni. Quella differenza iniziale pareva doversi assottigliare con gli anni, invece, le cose andarono diversamente. Lei fu vivificata dalle sollecitazioni derivanti dal fatto di usare la propria seduzione con più giovani colleghi ed amanti. Relazioni facilitate, inoltrei, dalle intense cure estetiche a cui cominciò a sottoporsi con regolarità, inseguendo il faustiano sogno dell’eterna giovinezza. Dall’altro lato, il di lei coniuge, invece, prematuramente pensionato, si infilò presto nel tunnel del decadimento fisico. La ridotta attività motoria gli fece, ben presto, raddoppiare il peso, condizione che favorì la comparsa di serissime patologie cardiocircolatorie, complicate dal diabete. La situazione diventò presto insostenibile, perché mentre la mia amica rifioriva, anche grazie alle solerti cure di giovani amanti, il marito decadeva sempre più, anche a causa della frustrazione psicologica che lo aveva attanagliato. Da subito comprese il menage della giovane moglie. Peraltro, la malcapitata dovette, pian piano, accettare, suo malgrado, di trasformarsi in penosa badante di quel marito che non era riuscito a reggere il suo passo spedito e, forse, in cuor suo, non si augurava altro che togliesse il disturbo prima possibile.
Negli ultimi anni, nei paesi sviluppati del prospero Occidente, va diffondendosi, invece, una strana forma di matrimonio anagraficamente squilibrato. Capita spesso, infatti, che nemmeno poi tanto arzilli vecchietti, semplici pensionati, e sicuramente non ricchi, riescano ad impalmare giovani ragazze dell’Est, prorompenti maghrebine o servizievoli asiatiche. Si tratta, quasi sempre, di matrimoni di comodo che danno la possibilità a quelle sventurate di acquisire, in un sol colpo, sia la cittadinanza italiana che il diritto alla pensione di reversibilità. Una recente indagine statistica ha dimostrato che il numero di donne al di sotto dei 60 anni che godono di pensione di reversibilità è in aumento esponenziale. Non sono rari i casi di matrimoni in cui il differenziale di età fra i coniugi supera i 30/40 anni. Tale situazione, peraltro, ha spinto qualche legislatore ha presentare una proposta di legge che garantisce la reversibilità solo al raggiungimento dei 60 anni. Ovviamente, la legge si applicherebbe anche alle giovani spose italiane che dovessero avere la sventura di sopravvivere al proprio coniuge prima di aver raggiunto quella fatidica soglia di età. Non è possibile, infatti, discriminare le straniere visto che nel momento in cui contraggono matrimonio diventano, ipso facto, italiane.
Tra le giovani coppie oggi la differenza di età, all’atto di matrimonio, è spesso inesistente, anzi a volte capita che la donna sia più matura dell’uomo. I mutati costumi sociali spingono, infatti, molte coppie al matrimonio in tarda età, fase in cui, di solito, ci si sceglie perché accomunati da un set di valori più che da un progetto di vita futuro. Ma forse non è da escludere che nei prossimi decenni vedremo uomini ancora in forma che “accudiscono” anziane mogli.
Ciro Pastore – Il Signore delle Ancelleleggimi anche su http://lantipaticissimo.blogspot.com/2011/09/meglio-una-grande-manovra-che-tante.html

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