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Come sta evolvendo lo scenario in cui operano le nostre aziende?

Da B2corporate @b2corporate
Partiamo da alcuni numeri in pillole: per capacità di innovazione scopriamo che il nostro Paese è al 28° posto secondo il World Economic Forum, ma cosa ci si aspetta nei prossimi mesi?
Come sta evolvendo lo scenario in cui operano le nostre aziende?
Se andiamo a vedere la percentuale di aziende che investirà nel Mobile Computing, ci si aspetta un +64% sui progetti di innovazione, ma basterà per essere competitivi?
Qual è invece il valore del mercato italiano legato alle App?
La Mobile App Economy si stima varrà 40 Miliardi nel 2016, ma come possono fare business con le App le aziende Italiane?
Quale sarà invece la % di aziende che investirà per innovarsi?
Ci si aspetta un +29% di Investimenti in Ambito ICT. Non colpisce tanto la % di coloro che investirà per innovarsi quanto tutte quelle che ancora pensano di poter sopravvivere nei mercati evitando di farlo.
Cosa implicherà questo per quanto riguarda l’occupazione?
+61.000 come aumenti di posti di lavoro nel digital,
Quali saranno le nuove professioni in ambito web e ICT?
Non solo, Cloud in pieno sviluppo ed è sempre più grande il numero delle aziende tra le nuvole, ma siamo proprio così sicuri che sia utilizzata nel modo giusto?
In uno studio di 2 anni su 400 grandi imprese, le aziende digitalmente mature mostrano risultati migliori dei concorrenti in termini di fatturato (+9%), di profitto (+26%), di valore di mercato (+12%).
 
Come rispondere a queste domande?
Qualche giorno fa è andato in onda l’evento “ICT nulla sarà più come prima” presso il Quanta Village. Un evento dove si è cercato di rispondere proprio a tutte queste domande, parlando di nuove tecnologie applicate al management e alla produzione e dove sono state illustrate le nuove professioni emergenti.
Ad aprire la giornata di lavori è stato il Country Manager di Quanta, Massimo Quizielvù che ha condiviso vision ed obiettivi di Quanta nei prossimi mesi. Ha sottolineato quanto in uno scenario che evolve rapidamente, come abbiamo visto dai numeri in apertura dell’articolo, anche il mercato del lavoro dovrà adattarsi alle nuove esigenze del mercato con soluzioni flessibili e sgravanti per le aziende, in modo tale da avere a disposizione i migliori profili nel minor tempo possibile, massimizzandone pertanto l’efficacia. (Per ulteriori dettagli suggeriamo di guardare la presentazione.
Social collaboration per rendere più condiviso il lavoro
Il primo intervento ha poi coinvolto Lorenzo Nigro e Dayoush Goljahani, Managers del team Google For Work, che hanno illustrato alcuni casi studio, descrivendo come sia possibile potenziare il lavoro nelle aziende attraverso l’utilizzo degli ultimi strumenti informatici condivisi.
In particolare, secondo Daryoush Goljahani, Regional Channel Manage Italy, Med & ZA, "Mai come oggi gli scenari digitali definiti dall'affermarsi di trend come la diffusione sempre maggiore di internet o della tecnologia cloud anche sul mobile, aprono opportunità crescenti e favoriscono la nascita di business model caratterizzati da una forte discontinuità con i modelli tradizionali (si pensi a Uber e Airbnb). Queste realtà "digital" sono espressione di capacità di ingaggio su larga scala, attraverso le leve del web, trasparenza interna delle informazioni, capacità collaborativa con "clock" elevatissimi, abilitati dall'adozione dei nuovi strumenti di collaborazione. Su ognuna di queste tematiche Google for Work è in grado di affiancare le realtà che si cimentano con il cambiamento e l'innovazione portando un patrimonio di esperienza e soluzioni uniche."
Successivamente, Lorenzo Nigro, Territory Manager, Google for Work, ha sottolineato che "Google for Work si propone di portare il meglio di Google nel mondo del lavoro e delle aziende. Queste soluzioni tecnologiche infatti abilitano un modo di lavorare più semplice, veloce ed efficiente. La possibilità di accedere da qualsiasi dispositivo a tutti i dati e agli strumenti di lavoro, ad esempio, per potersi connettere istantaneamente con colleghi e clienti, lavorare simultaneamente sullo stesso documento: tutto ciò permette alla forza lavoro delle aziende di essere sempre più efficienti e di esprimersi al meglio."
Innovare per competere: una questione di "Nuvola"
Massimo Manzari, CEO di Mind Mercatis, ha poi parlato del cloud e di come sia importante per le aziende stare al passo con i tempi. Per progettare il cambiamento e formare le persone al cambiamento stesso, è necessario essere curiosi: "Il cloud é l'occasione per esserlo. Mettiamo la testa tra le nuvole e pensiamo come sia possibile progettare nuovi modelli di business, migliorare la collaborazione e condivisione tra persone e aziende, e dare spazio a nuove competenze e professionalità." E incalza: "Il cloud permette alle aziende di “liberare” energie e competenze nuove, per ripensare il lavoro, le interazioni tra persone, ma servono mediatori culturali, soprattutto per la preparazione e gestione di nuove professionalità." "bisogna essere curiosi, questo é il significato di avere la testa tra le nuvole. Curiosi per essere creativi, e con i piedi per terra per rendere i pensieri concreti ed efficaci; differenziarsi."
Sempre di cloud ha parlato Giorgio Angeli, Accenture SAP Cloud EALA Lead, facendo una panoramica sullo sviluppo del cloud e del web negli ultimi vent’anni. In particolare ha sottolineato che “l’introduzione del Software as a Service (SaaS) nel mondo delle applicazioni ERP è una realtà già ampiamente affermata in alcune aree funzionali d’impresa (es. Risorse Umane, Acquisti, CRM) e si prevede che vada rapidamente a diffondersi sulle rimanenti, offrendo opportunità di realizzazione cloud di sistemi full-ERP, ad organizzazioni di diverse dimensioni e complessità. Queste opportunità possono essere declinate in aspetti di adozione di front-end di ultima generazione, ulteriore ottimizzazione di processi ed organizzazioni aziendali, aumento dell’efficienza/ottimizzazione del Total Cost of Ownership, rapidità e flessibilità di implementazione e gestione, accesso all’innovazione continua. La portata del cambiamento è epocale e pone importanti sfide per tutte le parti in causa: Imprese (che hanno l’opportunità/obbligo di pianificare ed implementare rapide ed importanti trasformazioni organizzative, con relativa attenta gestione del cambiamento), Produttori di tecnologia (che devono evolvere da puri fornitori di software a fornitori di servizi cloud a 360°), Società di consulenza e Systems integrators (che devono rapidamente adattare i propri servizi e le proprie metodologie al nuovo mondo del cloud)”.
Le professioni emergenti
Giulio Xhaet, founder di Made in Digital, Founder Professioni del Web, ha fatto un’ampia carrellata sulle nuove professioni legate al web, dal Content Manager al Web Analytics. Secondo Xhaet, "Fino a poco tempo fa, internet era un luogo per soli smanettoni. Ora le cose sono cambiate. Agli informatici si affianca una schiera di nuove professioni e nuovi ruoli: comunicatori, marketer, venditori, artigiani, manager e creativi digitali. Un vero e proprio "Codice Umanistico" che le aziende devono sviluppare al loro interno per cogliere le enormi opportunità di un mercato in forte cambiamento, in ogni settore lavorativo. Le imprese stanno cercando di digitalizzarsi, però sono discontinue, perché tendono a seguire l’ultima moda e non sanno come adattare gli strumenti digitali ai propri obiettivi di business reali. Il nocciolo della questione è che un progetto digitale per funzionare non deve essere nè una copia nè una semplice declinazione di ciò che si fa offline. Bensì una reinterpretazione totale. Per far questo è necessario unire i binari dell'online e dell'offline, creando una dimensione che ci piace definire All-line!"
Le peculiarità di un partner qualificato e specializzato come Quanta ICT
Infine, come nuovo Responsabile di Divisione, Andrea Girelli ha sottolineato i vantaggi per le aziende nel ricorrere ad un partner qualificato e specializzato come Quanta ICT per lo scouting dei profili personalizzati alle esigenze delle aziende seguendo queste nuove dinamiche descritte nell’articolo. Oltre alla varie tipologie di flessibilità, Girelli ha parlato dei progetti che Quanta ICT sta sviluppando con partner di settore per valorizzare la formazione e il talento dei candidati: è il caso, ad esempio, di SAP SUCCESS FACTOR, progetto che sta coinvolgendo Quanta ICT e Accenture Italia in un progetto dall’altissimo potenziale. E presto partirà anche un percorso formativo legato alle nuove professioni del Web.
"Quanta Ict seleziona con cura le persone, seguendole nei migliori percorsi formativi per la loro crescita motivazionale e professionale. Lasciamo che le singole risorse si concentrino su ciò che sanno fare meglio, sicuri che assecondare le loro inclinazioni andrà a beneficio dei clienti. Fornire personale nell’Ict significa proporre soluzioni a 360 gradi a tutto vantaggio dei lavoratori e delle imprese che li assumono. Individuare le persone giuste significa ottenere il miglior mix di competenze, stabilità contrattuale, flessibilità e performance. Per questo, il Gruppo Quanta ha creato divisioni specializzate in mercati strategici, dando vita a un’iniziativa senza precedenti nel nostro paese".
Conclusioni
In sintesi da un lato la formazione dovrà essere in grado di aggiornarsi continuativamente seguendo le nuove esigenze del mercato del lavoro e contestualmente il mercato del lavoro dovrà essere in grado di assorbire questi nuovi profili e relative competenze con una crescente consapevolizzazione Le aziende devono riuscire a creare trasformazione attraverso la tecnologia ed i profili in grado di sfruttarla al meglio o soccomberanno per mano dei loro concorrenti che già lo fanno.

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