Come ti frega un treno

Da Crudina


"Una canzone che ti strappa il cuore" - Ghost Light
"... Era uno stupidone prepotente, come può vedere dal tono. Ma mi ha dato il suggerimento più saggio che abbia mai ricevuto nella professione. Deve permettere alle parole di condurla al cuore da cui le parole provengono. E' il consiglio migliore. Perché c'è dell'amore."
"Sento i richiami delle rondini di mare. Che suono meraviglioso. Vieni con me sulla scogliera, che restiamo a guardarle per un'ora? Non diremo niente. Fa' che sia il mare tutti i nostri discorsi. Solo i gabbiani e le barche dei pescatori che escono, e i palamiti che si sgretolano nella scia. Caro, io bacio questo foglio. Portalo alle tue labbra. Ho quasi paura di mandartelo. Non so perché. Sta sorgendo il sole." La tua Fatina.
"E se mai la nostra storiella finisse accantonata in una stanza che viene ricordata solo qualche volta, resterebbe lo stesso una stanza che vorrei, e dove ogni tanto andrei dentro, come una camera in un vecchio albergo sul lungomare dove due peccatori hanno fatto qualcosa che non dovevano. Ti dispiace se te lo dico?" 
------Premessa doverosa: spesso e volentieri le mie letture sono relegate ai lunghi e pallosi spostamenti e relativi tempi morti in stazione. Solitamente, il monotono dondolio del treno mi concilia la concetrazione per la lettura, e molti dei miei libri pù belli li ho consumati proprio durante i miei tragitti. In questo caso, invece, è stato davvero fuorviante. Ho iniziato a leggere questo splendore, appunto, una delle solite mattine sul mio treno pieno di studenti universitari, uno di quei treni che fa tutte le fermate; ma, non so perché, questa volta non ingranava. Più leggevo, e più non riuscivo a concentrarmi sulla lettura. Quando poi dovevo tornare a casa era ancora peggio. Pendolari stanchi ed annoiati che però chiacchieravano più del solito. Pensieri e angosce che non mi facevano smettere di rimuginare hanno fatto il resto. Per questo, sino a più della metà del libro, ho finito per considerarlo noioso, incomprensibile e irrimediabilmente da cestinare. Uno di quei libri che non riesci a finire, che lasci sul comodino e guardi con astio, dicendo tra te e te: "Ma chi me lo fa fare!".Pertanto, l'ho anche sconsigliato vivamente a chi mi chiedeva che stavo leggendo ultimamente, e l'ho criticato aspramente.Mi ci è voluto questo periodo di riposo forzato, nel silenzio e nel relax più totale, per capire che mi sbagliavo, che ogni pagina che seguiva mi regalava un'emozione dopo l'altra, un canovaccio di sensazioni che non ero ancora riuscita ad apprezzare. Ieri, finalmente, sono giunta alla fine del suo percorso, e con grande rammarico ho capito di essere stata io a non essere stata in grado di apprezzarlo a dovere. Certi passaggi, alcuni dei quali sopra riportati, rimarranno per sempre impressi nel mio database dei ricordi, e sarà uno dei libri più belli che terrò con me.
  

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