Il menestrello parlerà di Defiance, fantascienza post-apocalittica il cui primo intento è svicolarsi dall'etichetta fantascienza, prima ancora di iniziare! Andiamo con ordine. L'incipit è molto semplice: arrivano gli alieni (i Votan) sulla Terra (tante razze diverse, che non si capisce quante e quali siano), con decine di astronavi ipertecnologiche, tentano il dialogo, ma inizia una guerra. Ora non per dire nulla agli alieni, ma se hanno viaggiato attraverso la galassia fino a qui e hanno costruito le navi e hanno un sacco di altra roba futuristica, come diavolo hanno fatto i terrestri a resistere e in alcuni casi a metterli sotto con la forza?
Finite le scene di preambolo, si viene a sapere nell'ordine che: - Gli alieni hanno in parte terraformato il pianeta. - Dopo una guerra in cui hanno dovuto tirare una monetina per sapere chi ha vinto, il pianeta non è un deserto radioattivo, anzi è rigoglioso e pieno di specie animali e vegetali vecchie e nuove. - Dopo appena trent'anni due civiltà in guerra (durata, come si dice, abbastanza da devastare il pianeta) si ritrovano a cooperare, ma non tutti insieme, no. Sarebbe da stupidi! Hanno infatti fondato due nazioni separate, Alleanza e Collettivo, la prima tutta umana, la seconda tutta aliena.
Ora... Defiance, ovvero la vecchia Saint Louis a cui hanno cambiato il nome perché sennò fa meno fantascienza, è una città indipendente in cui convivono "pacificamente" tutte le razze aliene e gli umani. Apperò! Chi credeva che non ci fosse un luogo simile può andare nel bordello della città (si, c'è il bordello - ma le professioniste sono solo umane) o tornarsene alla bisca clandestina o alla miniera. Se non vi piacciono neanche questi ameni luoghi di piacere c'è sempre la baraccopoli o una qualsiasi strada sterrata!
Il problema grande di Defiance è proprio il pressappochismo nel mettere in pratica delle buone idee, la serie va avanti con un mistero più o meno inutile ai fini dell'intreccio e tutti i personaggi sono così scontati da far riconsiderare una fiction nostrana. L'aspetto ludico del prodotto sarebbe stato più apprezzabile togliendo gli orpelli fantascientifici (perché tali sono) e fare un nuovo telefilm sul far west, perché se la curiosità riguardo le razze aliene e la nuova Terra stimola per le prime due puntate, è inevitabile che gli altri 10 episodi siano una rottura di scatole, troppo melensi per chi di fantascienza ne mastica e troppo assurdi per chi è abituato al genere drammatico. Se volete una serie di fantascienza carina da vedere, senza dovervi sorbire i giochetti di potere di un'albina in calore (La Murray ha interpretato grandissimi personaggi - Helena Wells compresa - non meritava un ruolo come questo, davvero!), guardatevi Firefly, anche se non ha avuto successo è sulla stessa falsariga, ma senza una sbavatura nella logica e nei contenuti, ma soprattutto il film che conclude la serie è al livello di un blockbuster da centinaia di milioni di dollari.