Come ti spaccio la famiglia ( una delle prove più brillanti dei titolisti italiani da un po' di tempo a questa parte, in originale questo film si chiama We're The Millers, quindi la traduzione è veramente da codice penale), non è la classica commedia americana buonista di stampo familiare.
E' scorretta, sboccata, volgare però in maniera del tutto funzionale alle situazioni abilmente ricreate, assolutamente prevedibile in tutti i suoi sviluppi ( perchè sappiamo benissimo che il viaggio subirà numerose battute d'arresto) ma fottutamente divertente alternando sequenze di comicità di grana grossa, molto grossa ad altre in cui il meccanismo è più sofisticato, da commedia degli equivoci con i tempi perfettamente calibrati ( la sequenza in cui "madre " e "sorella" fanno a gara a insegnare come si bacia al fratello/figlio che naturalmente si presta di buon grado).
Buona parte della riuscita del film si deve anche all'alchimia che si instaura tra i protagonisti che sembrano calati nei rispettivi ruoli con grande naturalezza e magari si sorvola su qualche piccolo accorgimento di sceneggiatura per permettere ai Miller di superare ai vari ostacoli.
Una gag quasi da lacrime per il troppo ridere !
Altre gags da ricordare oltre a questa e alla lezione di bacio, sono quelle inerenti l'incontro con una coppia di viziosetti che vogliono fare lo scambio di coppia e una gag stile fratelli Farrelly in cui un ragnone peloso pizzica nelle parti basse il Miller più giovane, determinando un'esilarante escursione in ospedale.
Pazienza per il finale un po' troppo lieto e tranquillo ( almeno apparentemente ma ci sono delle strane piante in giardino... diciamo che i Miller hanno un pollice verde piuttosto alternativo) che piace tanto in quel di Hollywood.
In definitiva Come ti spaccio la famiglia non è nulla di originale o epocale ma raggiunge perfettamente lo scopo per cui è costruito: far ridere.
E per questo può dirsi pienamente riuscita.
Astenersi esteti del vocabolo e bigotti benpensanti.
( VOTO : 7 / 10 )