Come tornare all’età della pietra dei diritti umani. Quando non ci sono gli argomenti della ragione il popolo si governa con il terrore (Comilva)

Da Olikos
Fonte: comilva.org | leggi l’articolo originale (>>)
Come tornare all’età della pietra dei diritti umani. Quando non ci sono gli argomenti della ragione il popolo si governa con il terrore

All’improvviso qualcuno ha deciso che i nostri diritti fondamentali possono essere violati nel nome di qualcosa non ben definito che si chiama “terrorismo dell’informazione”. Casi isolati di malattie infettive e morti presunte associate a queste, petizioni di mamme “preoccupate” sembrano bastare per calpestare la ragione e il diritto. Assessori regionali e parlamentari disinformati decidono il nostro futuro sul “nulla”.

L’unico modo per “ottenere” l’adesione a programmi vaccinali privi di senso è quindi la coercizione, cancellando con un colpo di spugna anni di conquiste democratiche – il diritto all’istruzione – e introducendo di colpo obblighi vaccinali senza senso, dal momento che non ci sono nemmeno condizioni epidemiologiche che li possano giustificare [1].

Tutto questo fa parte di un piano ben congegnato di attacco da parte di persone che non ne possono proprio più del fatto che i cittadini pensino con la propria testa e decidano in piena consapevolezza cosa è bene o male per loro e per i loro figli: questi cittadini, informati e responsabili, diventano di colpo “distratti, pigri … veicoli di virus e batteri a scapito del gregge …”.

Il Nuovo piano Nazionale di Prevenzione e il disegno di legge Crimì [1] stanno andando quindi in questa direzione.

Ricordiamo l’esistenza del DPR 355/99 [2] che sancisce (art. 2):

“Nel caso di mancata presentazione della certificazione o della dichiarazione di cui al comma 1, il direttore della scuola o il capo dell’istituto comunica il fatto entro cinque giorni, per gli opportuni e tempestivi interventi, all’azienda unità sanitaria locale di appartenenza dell’alunno ed al Ministero della sanità. La mancata certificazione non comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami …” 

Firmato D’Alema, Bindi, Berlinguer …

Fu il Ministro dell’Istruzione a proporre questo Decreto in seguito alle numerosissime istanze dei genitori stanchi di vedersi privato il diritto all’istruzione dei loro figli: ora un altro Ministero (quello della salute) intende negare la storia in nome di cosa? Qualcuno si rende conto che stiamo calpestando senza alcuna remora i diritti fondamentali della nostra costituzione e non solo?

Art 2 della Costituzione: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art 3 della Costituzione: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art 32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Gli articoli 33 e 34 della Costituzione: Concretamente, l’opera di promozione culturale si svolge garantendo:

  • – la libertà di insegnamento (art. 33, comma 1 Cost.);
  • – la presenza di scuole statali per tutti i tipi, ordini e gradi di istruzione (art. 33, comma 2 Cost.);
  • – il libero accesso all’istruzione scolastica, senza alcuna discriminazione (art. 34, comma 1 Cost.);
  • – l’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione dell’obbligo (art. 34, comma 2 Cost.);
  • – il riconoscimento del diritto allo studio anche a coloro che sono privi di mezzi, purché capaci e meritevoli mediante borse di studio, assegni ed altre provvidenze da attribuirsi per concorso (art. 34, comma 3 Cost.);
  • – l’ammissione, per esami, ai vari gradi dell’istruzione scolastica e dell’abilitazione professionale (art. 33, comma 5 Cost.);
  • – la libera istituzione di scuole da parte di enti o privati (art. 33, comma 3 Cost.);
  • – la parificazione delle scuole private a quelle statali, quanto agli effetti legali e al riconoscimento professionale del titolo di studio (art. 33, comma 4 Cost.).

Non solo, ci appelliamo anche alla Convenzione sui diritti dell’infanzia (CRC) e dell’adolescenza: il Comitato ONU ha individuato quattro principi generali, trasversali ed in grado di fornire un orientamento ai governi per la sua attuazione:

  • – non discriminazione (art. 2), tutti i diritti sanciti dalla CRC si applicano a tutti i minori senza alcuna distinzione;
  • – superiore interesse del minore (art. 3), in tutte le decisioni il superiore interesse del minore deve avere una considerazione preminente;
  • – diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6), non solo il diritto alla vita ma garantire anche la sopravvivenza e lo sviluppo;
  • – partecipazione e rispetto per l’opinione del minore (art. 12), per determinare in che cosa consiste il superiore interesse del minore, il suo diritto di essere ascoltato e che la sua opinione sia presa in considerazione.

In particolare ricordiamo:

  • 2: Tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti, non ha importanza chi sono i genitori. Qual è il colore della pelle, né il sesso, né la religione, non ha importanza che lingua parlano, né se sono ricchi o poveri.
  • 3: Gli Stati, le istituzioni pubbliche e private, i genitori o le persone che ne hanno la responsabilità, in tutte le decisioni che riguardano i bambini devono sempre scegliere quello che è meglio per tutelare il loro benessere.
  • 4: Gli Stati che hanno firmato la Convenzione si impegnano a far rispettare i suoi articoli con tutti i mezzi legislativi e amministrativi a loro disposizione.
  • 5: Gli Stati rispettano il diritto e il dovere dei genitori, della famiglia e della collettività di dare ai bambini i consigli adeguati affinché vengano rispettati i diritti della Convenzione.
  • 18: I genitori hanno la responsabilità comune per l’educazione e lo sviluppo del bambino. A tal fine gli Stati devono accordare gli aiuti appropriati ai genitori e provvedere alla creazione di istituzioni e servizi che possano tutelare gli interessi dei bambini nel caso in cui i genitori non siano in grado di farlo.
  • 24: Tutti i bambini hanno il diritto di godere di buona salute. A tale scopo devono poter bere acqua potabile, vivere in un ambiente salutare e ricevere cibo, vestiti e cure mediche adeguate. Gli Stati devono quindi garantire [non imporre …, n.d.r.] ai genitori i mezzi per tutelare la loro salute e quella dei loro bambini.
  • 28: Gli Stati riconoscono che tutti i bambini hanno il diritto di ricevere un’istruzione, Per garantire tale diritto, l’istruzione primaria deve essere obbligatoria e gratuita per tutti. Gli Stati quindi devono controllare che tutti i bambini frequentino la scuola e devono aiutare le famiglie per permettere ai bambini di continuare gli studi anche dopo la scuola primaria.

Tutto questo patrimonio di democrazia è messo in discussione da fatti di cronaca le cui circostanze reali sono ben lungi dall’essere chiarite.

Lungi anche da noi giudicare cose che non conosciamo in modo completo e circostanziato (e che meriterebbero una rigorosa indagine medico legale), ma abbiamo il dovere di sollevare molti interrogativi sulla “propaganda insensata” che mette in relazione la morte di una bambina (neonata di 1 mese morta di pertosse al S. Orsola Malpighi di Bologna) con il cosiddetto calo delle coperture vaccinali, calo che statisticamente corrisponderebbe (per la pertosse, batterio sul banco degli imputati) a qualche frazione percentuale rispetto agli anni precedenti.

Gli interrogativi, che speriamo possano indurre la magistratura ad avviare un’inchiesta rigorosa, sono ben definiti nell’articolo pubblicato da una associazione di genitori qualche giorno fa [1], e che mettono in luce gravi mancanze nelle fasi di ricovero e di diagnosi.

Tuttavia occorre porsi di fronte a queste situazioni sempre con un atteggiamento razionale e privo di pregiudizi: può una copertura vaccinale sopra il 95% prevenire queste situazioni SI o NO?

  • – Il vaccino ha breve durata, 2-4 anni, infatti i casi si presentano nella fascia di età degli adolescenti e adulti (nel 50% dei casi è la madre stessa ad infettare il neonato);
  • – Non si tiene conto dei NON RESPONDER: per essere sicuri di proteggere gli immunodepressi, oltre a pretendere il libretto vaccinale, bisognerebbe effettuare a tappeto esami post vaccinali, per verificare l’avvenuta produzione di anticorpi;
  • – Il vaccino antipertosse è uno dei più scarsamente efficaci, raggiunge una protezione del 85% circa solo dopo la 3° dose, per cui un bambino vaccinato regolarmente ha comunque la possibilità di contrarre e diffondere l’infezione;
  • – Un recente studio sui babbuini [2] dimostra che un soggetto regolarmente vaccinato, può contrarre ugualmente l’infezione (in modo asintomatico) e diffonderla agli altri, né più ne meno di quanto farebbero i non vaccinati. Sempre nello stesso studio, avrebbero appreso che l’infezione sarebbe addirittura maggiormente diffusa fra le persone vaccinate
  • – La teoria della rete di risposta immunitaria, nella sua forma più semplice, è basato sul concetto che “la risposta ad un vaccino è il risultato cumulativo di interazioni guidato da una serie di geni e dalle loro interazioni, e che questo fenomeno è teoricamente prevedibile”. I principali ostacoli che compromettono la nostra capacità di prevedere una risposta e di sviluppare vaccini o trattamenti efficaci sono la variabilità genetica nella popolazione umana e la costante evoluzione dei patogeni [3];

Infine un cenno alla statistica: dai dati disponibili nel sito dell’OMS [4] (dati peraltro incompleti …) possiamo notare come non ci siano significativi effetti della vaccinazione e della fluttuazione delle coperture sull’incidenza della malattia, soprattutto nell’ultimo periodo storico:

se vogliamo vederlo con la lente d’ingrandimento …

Quindi di cosa stiamo parlando se non del nulla? Chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli, cominci quindi a ragionare con la testa e non con la “pancia”, parte del corpo comunque molto nobile come quell’altra che, per decenza, non nominiamo.

[1] http://autismovaccini.org/2015/10/15/vaccini-le-sciocchezze-mortificanti-andate-in-scena-a-radio-24/
[2] http://www.pnas.org/content/111/2/787.abstract
[3] http://eu.wiley.com/WileyCDA/WileyTitle/productCd-1118663438,subjectCd-MD17.html[1]
[4] http://www.who.int/immunization/monitoring_surveillance/burden/estimates/en/; http://www.who.int/immunization/monitoring_surveillance/data/en/