Leggiamo dall’introduzione dell’autore:
<<Le mie poesie, sono voce e lamento dell’anima, sospiri e battiti del cuore, sensazioni ed emozioni che il quotidiano mi offre. Amore, estasi, gioia, dolore, angoscia, sofferenza, tormento. I versi, partono quasi sempre dall’esplorazione dell’anima e dalla scansione delle fasi che essa attraversa. Il richiamo all’amore, al dolore, al sesso, alla natura, agli elementi,alla fede, attraverso la ricerca interiore, attraverso la ricerca del linguaggio più appropriato. Il richiamo alla vita e alla morte. Indistintamente. Senza paura di mettersi a nudo. Mai, le singole parole sono inserite a caso. Così come le figure retoriche, da me sempre amate e presenti in modo forte e possente nelle mie poesie. Il contrasto, sia esso espresso con le parole, coi toni, coi colori, è una peculiarità del mio scrivere.>>
L’idea del divenire
Schiavo di un’apparente libertà,
perduto nell’idea d’un divenire
che non accetta sfumature.
Prigioniero
in un cerchio convesso
nel confuso mormorio di parole
sono viandante stremato
nell’agonia dei miei passi.
Raccolto in preghiera,
aspettando il deflusso della marea
quando l’uva si trasforma in vino
e le notti si riempiono di luna.
Quale urlo straziato riecheggia in me!
Un periplo dell’anima
che mi tramuta in donna.
Enheduanna e Lilith.
Non è un capriccio
quello sguardo offuscato dal pianto
che cerca voce nelle tue scarpe,
mute,
che furon pegno d’amore.
Non riesco nemmeno a liberarmi di me.
Sono libero, tra le catene,
ma ho scordato la chiave
tra le pieghe delle tue risate.