Arrivato a casa di Shorty col materiale necessario questi iniziò a mescolare il tutto e dal miscuglio della lisciva con le patate venne fuori una massa collosa, aggiunse le uova e sbatté più energicamente, il composto divenne di colore giallognolo - ti brucerà quando ti ci pettinerò: avvampa parecchio ma più puoi sopportarlo e più lisci saranno i tuoi capelli.
Dopo lo fece sedere, gli legò i lacci del grembiule intorno al collo e pettinò quel suo cespuglio, prese un bel po’ di vaselina e la spalmò sui capelli, sulla cute massaggiandogliela con forza, sul collo, sugli orecchi e infine sulla fronte. Quando però cominciò a stendere il miscuglio col pettine sul suo cuoio capelluto gli parve che la testa gli bruciasse da impazzire.Malcom digrignò i denti e si afferrò ai due lati del tavolo della cucina (quando l’amico gli passava il pettine tra i capelli era come se gli riducesse la pelle a brandelli), non ce la faceva più a sopportare il dolore e per raggiungere il lavandino barcollò e maledisse Shorty che intanto azionava la doccia e gli insaponava la testa.Gliela insaponò e gliela risciacquò più di dieci volte e ogni volta regolando il flusso dell'acqua calda fino a sciacquargliela ancora e ancora con quella fredda. Ciò gli fu di un qualche sollievo - non senti pungere in nessun punto? – no - ma le fiamme ritornarono quando Shorty gli frizionò la testa con un asciugamano niente affatto morbido.Si guardò allo specchio ed ebbe un buon corrispettivo per tutte le sofferenze patite: in cima alla testa si vide bei capelli fitti morbidi e lucenti di color rosso, lisci come quelli di un qualsiasi uomo bianco (fu questo il momento preciso in cui credette che i bianchi fossero migliori dei negri).Poi lo stupido ragazzo divenne Malcom X.Lucia Immordino