“Come un invito a cena”

Creato il 25 febbraio 2016 da Povna @povna

Dei suoi rapporti con Claudio Giunta la ‘povna aveva già parlato ai tempi della pubblicazione del suo romanzo di esordio, Solovki, un poliziesco intelligente che nel frattempo, grazie anche al crowdfunding, è cresciuto fino a diventare Mar Bianco. Il resto è storia che ha già detto: Hogwarts, i seminari di Baron Glacé, Dantesca, un passato da medievista. Quello che non ha raccontato è che, dopo la pubblicazione dell’e-book, la ‘povna decise, a suo tempo, di scrivere al vecchio compagno militare, per fargli i complimenti, e discutere, con l’occasione, almeno parzialmente, alcune idee di scuola.
Ne sortì un dialogo rarefatto, ma interessante, nel quale la ‘povna apprese da Claudio che il suo impegno per la scuola era dedicato, al presente, alla stesura pressoché unitaria di un manuale di letteratura, che avrebbe visto la luce di lì a un paio di anni. Ne avevano parlato un po’, per telefono, lasciando in sospeso una serie di discussioni per le quali il tempo latitava in quel momento. E poi la vita era andata veloce, come sempre, e la ‘povna non ci aveva più pensato.
Le riviene in mente un lunedì mattina di inizio febbraio, all’intervallo. Ha appena finito di spiegare Petrarca alle Giovani Marmotte, e un rappresentante la raggiunge in aula: “Ho qualche novità per lei, professoressa…”. Squaderna il catalogo, sfoglia, e mostra poi quel titolo: “Guardi, Cuori intelligenti sarà il nostro libro di punta di quest’anno, deve sapere che…”. Ma si interrompe rapido alla vita del cenno di agnizione della ‘povna: “E così Claudio ce l’ha fatta! Ricordo bene che doveva essere in uscita il manuale!”.
“Allora, se conosce l’autore…”.
“E lo conosco sì, siam vecchi compagni…”.
“Dunque, a maggior ragione, deve venire…”. E poi le illustra rapido il progetto on the road che soggiace alla presentazione del libro per l’Italia.
“Non mancherò assolutamente”. Col fido Scovolino la ‘povna si iscrive alla kermesse online; poi torna a casa, ci pensa un po’ sopra e scrive: “Caro Claudio, ieri il rappresentante mi ha portato l’invito per Cuori intelligenti: allora mi sono ricordata di quando mi avevi detto, oramai quasi due anni fa, che stavi scrivendo un manuale.
Volevo dirti che ci sarò, e mi fa molto piacere”.
La risposta di Giunta arriva a stretto giro, con una velocità che gli è consustanziale, e che alla ‘povna pare ovvia: “Eh già, era quello. L’abbiamo finito, e sono ancora vivo. Ma noi dovevamo parlare di altre cose, se non ricordo male – scuola e fiction. Dunque se riusciamo vediamoci prima, che poi devo dire solo cose che devo dire… E grazie eh”.
Prima però non è possibile, perché scuola e piscina monopolizzano tutto il suo tempo. La ‘povna dunque ritippetta: “Prima, credimi, non ce la faccio. E se facessimo dopo la presentazione?”.
La risposta è telegrafica: “Sì, dopo dovrei avere tempo. Sorrido a tutti, mi divincolo e chiacchieriamo. xxxx C.”.
La scorsa settimana così la ‘povna, dopo le quattro ore di lezione e le cento vasche, si è avviata su un treno, e poi ha percorso alcune strade al gran galoppo. E’ arrivata a una sala antica e bella, dove Scovolino le aveva tenuto il posto.
Poi ha rivisto il suo vecchio compagno di Hogwarts, dopo più di vent’anni, ed è stato insieme molto ovvio e tanto buffo. Poi si è seduta (in prima fila, come sempre) e ha ascoltato la presentazione.
Al termine dello show, come d’accordo, Claudio le è venuto incontro, e sono riusciti a scambiarsi un paio di frasi rapide, anche se l’ipotesi di divincolarsi si è rivelata, purtroppo, tutt’altro che praticabile. Tuttavia, uno scambio in particolare, merita: “Quando posso venire dai tuoi ragazzi?” – le domanda infatti Claudio subito, quasi come con urgenza.
La ‘povna sorride, un poco pure stupefatta: “Dici davvero?”.
“Certo”.
“Pensa che gli Extra-terrestri stanno leggendo, per loro esplicita scelta, proprio Mar Bianco; sarebbe splendido”.
“Ma davvero?”.
“Eh, no. Magari quando vieni gliene parli”.
“Ma anche no, magari gli parlo di Proust. Comunque vengo”.
E un certo sottile demonietto a questo punto colonizza la testa della ‘povna: “Ma… vieni così, alla puttana, senza annunci, presentazioni, cose ufficiali…”.
“Ma va’, arrivo in classe vostra, tu mi accogli, punto e basta”.
La ‘povna sorride di nuovo: “Questa cosa mi piace”.
Poi si salutano in fretta, le pubbliche relazioni attendono, con la promessa di sentirsi per e-mail a stretto giro, e definire tutto.
“Che meraviglia” – confida la ‘povna a Scovolino – “verrà dagli Extra-terrestri”.
Scovolino, a sua volta, si entusiasma: “Fantastico, allora magari lo faccio leggere anche io ai Malviventi, così quando viene ci incontra entrambi…”.
Ma la ‘povna questa volta deve fare la parte della stronza.
“Ehm, Scovo, purtroppo no, Claudio ha detto che viene a trovare i miei alunni, temo che il senso sia altro”.
Scovo rimane un po’ male, ma alla fine incassa. “Ok, capisco. Allora magari vengo io da uditore in classe vostra, sai per incontrarlo…”.
Ma anche questa volta la ‘povna di trova a deludere speranze: “Scusami, sono talebana… Ma no: viene in classe nostra, per stare con noi, senza uditori o corpi estranei che cambierebbero tutte le dinamiche. Mi dispiace, Scovo, lo sai che di norma faccio della condivisione un dogma. Ma questa è un’altra cosa”.
Che cosa sia davvero, non lo sa nemmeno lei. Se non quella sottile appartenenza a Hogwarts che non passa mai nel tempo, che ti permette di saperti comunque, o si seguire, all’interno di una presentazione didattica, ogni singolo riferimento in double coding (come lo stesso Claudio ammetterà per email il giorno successivo, a sollecitazione della ‘povna). Fatto sta che il dado è tratto.
Una volta tornata (all’alba di 36 ore dopo) a casa sua, la ‘povna acchiappa il computer, e scrive di getto:
“Mi farebbe davvero piacere se tu venissi a parlare con noi, e avrei pensato agli Extra-terrestri: sincerità mi impone però di dirti che si tratta di una classe di straordinario buon carattere, ma indubbiamente un poco moscia. Di certo non possono definirsi tarli di biblioteca o di scuola”.
Invia al volo, senza quasi rileggere. Poi la mattina dopo, forte di mal di gola e di febbretta, se ne va lo stesso a scuola.
Ed è lì che, sul tablet, la raggiunge la risposta di Claudio, proprio mentre è in classe con i suoi Alieni che verificano.
“Adoro i mosci, i non-tarli di biblioteca. E mi fa moooooolto piacere venire. E parlo agli studenti che scegli tu: una classe, due classi – su questo decidi assolutamente tu. E dopo placido pranzo al seguito”.
E così la contingenza conferma alla ‘povna la bontà della sua scelta. Alza la testa si rivolge agli Extraterrestri: “Sapete chi mi ha appena scritto?”. E poi legge di seguito l’email di Claudio.
Gli Alieni sorridono, placidamente increduli: “Ma proprio lui, quello del libro da leggere?”.
Cenno di assenso.
“Proprio da noi?”.
Nuovo cenno.
“Che bello!”.
La ‘povna rincara: “E sarà solo per noi, senza inviti o comunicati stampa. Arriva, sale in classe, si siede e parla”.
L’idea gli piace, è evidente.
“Ganzo!” – si fa portavoce Bravo Ragazzo – “un po’ come un invito a cena!”.