Di tanto in tanto capita di imbattersi in personaggi la cui funzionalità romanzesca trascende la carta per tatuarvisi sulla pelle. Max Dembo è uno di questi.
Rilasciato in libertà condizionata, dopo 8 anni di detenzione, Max lotta contro il selvaggio richiamo del crimine, tentando la via dell'onestà. Tuttavia, diventa difficile costruirsi un'esistenza normale quando il marchio della prigione, volgarmente, spinge verso le braccia di mamma Malavita. Fuggire da ciò che si è stati è un cane che si morde la coda: non sempre si è nella posizione di poter scegliere ciò che si vorrebbe essere, ci si rassegna a se stessi.
"Come una bestia feroce" è il più bel romanzo noir mai scritto: la lucidità degli ambienti, la visceralità e l'umanità dei personaggi, l'acutezza nell'analisi psicologica di Dembo, superano di gran lunga qualsiasi altra crime story, scritta o diretta. Max Dembo ti si incastra tra le piaghe del corpo con le sue riflessioni mai banali; con la sua profonda ferita di emarginato e condannato, prima dalla vita che dalla società, è uno dei personaggi a cui sono più affezionata, come Haller o Raskolnikov; l'impietosità delle sue azioni non generano nessun rimorso per chi ci si è lasciati dietro, c'è solo il rimpianto di essere ciò che si è, castigati alla solitudine e alla precarietà di una vita sempre in fuga, perennemente condotta sul chi vive, come una bestia feroce.
Questo libro è stato lasciato passare nel silenzio della trascuratezza e dell'ignoranza popolare. Bunker ha scritto storie che traspirano vita e trasudano realtà, senza patetici simbolismi o fortunosi colpi di scena. L'americanismo edonistico che tributa onori anche a opinbili soggetti, qui è del tutto assente.
Bunker scrive quello che da ex ladro e galeotto ha vissuto sulla sua pelle: nessun sciovinismo romantico sulle vene rigonfie di eroina, o sull'euforia di una rapina a mano armata, nessun fascino ha la convivenza coatta di migliaia di detenuti.
Questo romanzo è privo anche della colorata follia psicotica alla Tarantino. Non sempre, mi ha insegnato questo libro, si decide deliberatamente da che parte stare: i meccanismi di una società marcia finiscono per incastrarti in strade che non avresti percorso e da cui non c'è scampo.
Eddie Bunker, dopo aver scontato 23 anni di galera, riuscì a trasformarsi in un uomo normale, "socialmente" onesto, come se la sua disonestà non fosse il risultato matematico di una serie di privazioni, civili ed educative, che, dall'età di 4 anni, lo plasmarono alla malvivenza, riuscendo però a non intaccare una sua integrità morale. Non è l'esaltazione del crimine, è più sottile ancora, è la constatazione di quanto animalesco e lacerante possa essere il conflitto con la dicotomia dell'io e di quanto la lotta per la sopravvivenza possa arrivare a squarciare quel velo di civiltà che tanto strenuamente millantiamo di aver immagazzinato nei più profondi tessuti muscolari.
"Come una bestia feroce" è un libro indimenticabile,un capolavoro assoluto. Buona lettura. B.
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