“Come una rosa d'inverno” di Jennifer Donnelly

Creato il 05 gennaio 2012 da Sulromanzo

Ad alcuni anni di distanza dall'uscita di I giorni del thé e delle rose, arriva il seguito che Jennifer Donnelly ha voluto dare alla vicenda, ambientato alcuni anni dopo, all'inizio del Novecento, in una Londra che si è lasciata alle spalle l'episodio di Jack lo squartatore ma dove rimangono problemi ed ingiustizie, anche se nuovi fermenti mettono in discussione tutto questo.

Fiona, l'energica protagonista del libro precedente, ragazza povera diventata imprenditrice rischiando la sua stessa vita, appare come comprimaria, insieme ad altri personaggi dell'altro libro: la nuova protagonista è India, giovane donna medico che decide di occuparsi dei meno fortunati e che si innamora perdutamente di Sid Malone, il fratello perduto e creduto morto di Fiona, diventato un criminale dei bassifondi londinesi, ma che forse potrà trovare il modo di cambiare.

Chiaramente se si è letto il primo libro si coglieranno meglio i legami tra le due vicende e i riferimenti, ma Come una rosa d'inverno è godibile anche come storia a se stante, rivelando in maniera abbastanza chiara cosa è successo nell'altro romanzo, che è comunque consigliabile ed interessante.

Tra avventure e peripezie, matrimoni imposti e rivendicazioni sociali, viaggi e aspirazioni, amori e lutti, nascite e tragedie si dipanano ottocento pagine di una storia che è un romanzo d'amore ma non solo, una pagina di storia, la ricostruzione di un'epoca sospesa tra antico e moderno, in cui ci sono molti punti in comune e molti elementi del mondo contemporaneo e della società odierna.

Jennifer Donnelly sa essere romantica senza essere melensa ed è capace di costruire personaggi femminili insoliti che ricordano il ruolo di molte donne spesso dimenticate dalla storia, come le prime dottoresse in medicina, ostacolate dagli uomini, sottopagate e dequalificate, ma che per prime si confrontarono con i problemi della povertà e dell'ignoranza, a cominciare dalla contraccezione e dal sesso sicuro, che provarono a cambiare le cose in un'epoca ipocrita in cui si poteva anche rischiare molto, in termini di screditamento e di disapprovazione sociale.

Forse, rispetto al primo libro, Jennifer Donnelly si fa prendere a tratti un po' troppo la mano in questo romanzo traboccante di peripezie ed eventi, nei quattro angoli del mondo, visto che dall'Inghilterra ci si muove anche verso l'Africa e gli Stati Uniti di questo inizio di secolo contemporaneo. Ma in generale il libro si legge bene, tra bassifondi e aule del Parlamento, savane e salotti, soddisfacendo sia gli amanti delle storie d'amore, sia gli appassionati di romanzi storici, sia chi cerca nella letteratura quel valore aggiunto dato dall'attenzione alle battaglie civili, al ruolo delle donne, al creare eroi ed eroine non stereotipati, umani e capace di commuovere e coinvolgere. Le ottocento pagine, tante, scorrono comunque veloce, tra cambi di rotta e colpi di scena, per una storia che mescola feuilleton, romance e affresco sociale.

Nata come autrice per ragazzi, con Una voce sul lago, racconto della storia alla base del film Un posto al sole, e con l'inedito ancora Revolution, tra passato e presente attraverso la storia di due adolescenti, Jennifer Donnelly ha poi saputo costruire una saga appassionante e umana, di cui è in uscita nei Paesi anglosassoni il terzo volume, The wild rose, sullo sfondo della Prima guerra mondiale.

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