Lo sguardo basso, un paio di occhiali color mare dai quali era possibile immaginare una coppia di anguille sguazzanti, contornate da una luce argentea. Erano i raggi del sole, languidamente sdraiati, sfiniti. Sotto le anguille, due alici, rosse e balbuzienti. Rosse labbra triangolari, incisive e salate, dallo stesso sapore delle anguille. Un soprabito bianco che avvolgeva il copro, il corpo dell”animale più grande, meno debole delle anguille e delle alici. Olivastro, delineato e ricoperto di stoffa, cucito addosso. Simile a un delfino, di media statura ma di grande temperamento. Sorridevano, le alici. Strisciavano, le anguille. Si agitava, il delfino.