Come uscire dalla gabbia dei soliti pensieri 2 parte

Da Roby

Provate ad essere come bambini. Non fate le cose perchè sono assolutamente necessarie, ma liberamente e per amore. Tutte le regole diventano una specie di gioco.

Thomas Merton

Torniamo nuovamente ai pensieri che sono sempre più o meno gli stessi, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.

Nella prima parte di questo post ho esaminato una possibile via d’uscita a quello che è un vero problema: il ritrovarsi costantemente prigioniero dei propri pensieri, che sono sempre uguali e che si ripropongono in circolo.

Ho scritto nella prima parte del post: ” Ma, se in ogni caso, ogni giorno, pian piano abituiamo la mente a cercare  comunque in ogni vicenda l’aspetto positivo, il famoso “bicchiere mezzo pieno”, la qualità della vita tende immediatamente a aumentare e a rendersi più ricca ed elevata. Diventa un primo semplicissimo e basilare esercizio quello di “obbligare”, meglio di “forzare” noi stessi a trovare un “quid” di buono anche nelle situazioni o negli stati d’animo negativi.. E’ convincersi che nella vita forse non esistono errori ma solo lezioni, insegnamenti”.

E se oltre a questo…

… ci impegnassimo a tornare un pò bambini, come suggerisce Thomas Merton, e come dicevano, prima di lui, tanti altri personaggi della storia dell’umanità.

Cominciare a vedere la meraviglia del mattino; lasciare un bel post- it da appiccicare sul tavolo della colazione e trovarlo al mattino per ricordarci un piccolissimo pensiero e una presa d’attenzione sul grande miracolo dell’aver riaperto gli occhi….quante cose si danno per scontate vero?

In una frase solo: rendere viva dentro di sè la consapevolezza che “l’unica vera grande abitudine che ci può modificare in meglio la vita”  e ” farci uscire dalla  gabbia dei soliti pensieri è “abituarci a non abituarci.

Fare le cose in modo diverso da come siamo abituati a farle, ovviamente nei limiti del lecito e del possibile.

Sedersi al proprio tavolo in posizione diversa; andare al lavoro seguendo una nuova strada, cambiare l’ armadietto dello spogliatoio della palestra che da anni siamo abituati  a usare – sempre il solito, sempre quello-, fare quella telefonata che si continua a rimandare da anni, e si potrebbe continuare con degli esempi  all’infinito.

Attuando costantemente piccoli cambiamenti nei tuoi comportamenti abitudinari, che non costano sacrificio nè particolare fatica, la mente diventa più elastica, più capace di superare dipendenze psicologiche e di far si che i pensieri non siano imprigionati in un circolo vizioso senza fine.

Piccoli cambiamenti, cercati e voluti, producono nel tempo dei veri e grandi miracoli di vita.