Come vanno le cose in Sud-Sudan, il paese dall'indipendenza che non convince?

Creato il 12 marzo 2011 da Marianna06

Quasi il 99% degli elettori si è espresso favorevolmente alla secessione del Sud-Sudan da Khartoum nel referendum dello scorso gennaio.

E, a chiusura delle urne e nei giorni a venire, la gente, nelle città e nei villaggi, ha esultato unanime, manifestando la propria incontenibile  gioia.

Finivano anni di guerra civile e di  sofferenze inaudite.

Ma con il trascorrere del tempo, oggi come oggi, non sono pochi gli interrogativi che sorgono dentro e fuori il Paese da parte degli osservatori.

Nonostante le ricchezze notevoli presenti nel sottosuolo di questa terra, fortunata e disgraziata ad un tempo( in primis i giacimenti di petrolio), che da sempre hanno fatto il benessere sfacciato invece del Nord  di El-Bashir e della  avveneristica Khartoum, il prezzo tanto del cibo che dello stesso carburante ha avuto un forte rincaro.

Non basta, infatti, avere gas e petrolio nel sottosuolo, per poter dire d'aver risolto i propri problemi di sopravvivenza.

Il ritorno, inoltre, di moltissime persone dal Nord  (parliamo di migliaia di uomini, donne, bambini ed anziani) sta attualmente creando  disagi reali  perché, al di là della ricerca degli alloggi, esiste una domanda elevata di prodotti alimentari e di carburante.

E non c'è  e non ci può essere, al momento , nessuna agevole risposta.

E, ancora poi , c'è tutta una serie d'infrastrutture indispensabili da costruire, che vedranno la messa in opera chissà quando... e ad opera di chi ?

Senza dimenticare l'aspetto più delicato, che è l'impreparazione notevole di una intera classe politica, che, a breve, sia  capace di poter governare un Paese, dove parlare di possibile rischio d' instabilità sociale non è proprio come il voler fare una battutta in una conversazione "leggera", al bar, tra amici. 

Il pericolo è reale così come sono reali le eventuali ruberie di una futura classe dirigente che, finalmente, potrebbe "miracol mostrare" al mondo.

Sappiamo  come vanno queste cose in Africa ( e non solo).

Perciò ..occhio!

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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