Io alzo la mano: ho preso quello nero col cane e quello rosso con la scritta live laugh party (sono andata a scovare sobrietà pure nel reparto bambina) e son persino piena di pentimento per non aver preso quello grigio con il cuore rosso. Uno dei due sarà candidato a un pranzo in famiglia, l'altro al divano mentre guardo Barbara D'Urso o Massimo Giletti. #messabene
Per la faccenda outfit natalizio ho solo tre regole e un po' di ispirazioni random che evidenziano il mio amore per il tartan, il rosso, le cose che luccicano, i gioielli, il nero, il pizzo, il pelo.
♠ I jeans al pranzo di Natale anche no, a meno che non abbiate 13 anni e siate solite girare l'isolato col cane da pisciare e gli One Direction nelle giga-cuffie sentendovi protagoniste di un loro videoclip. Ma forse nemmeno, perché ormai a tredici anni si vestono da quarantenni d'assalto e io son qui a chiedermi se quindi andranno in menopausa prima.
♠ Evitare di mettersi addosso tutti i regali ricevuti. Il problema è che c'è chi se li mette proprio tutti insieme e al pranzo di Natale si presenta come un multistrato Desigual addobbato qua e là con pezzi di Pandora, borsa Laura Biagiotti outlet, portafoglio Roccobarocco ancora col cartone dentro e profumata Gianmarco Venturi Woman. Facendo peraltro ingiustizia nei confronti della zia perché l'unica cosa che non si è schiaffata addosso è il suo pigiama.
♠ Trovare quella via di mezzo tra laica e laida (da Wikipedia: dal nome di Laide, meretrice di Corinto, famosa per la sua bellezza, i suoi vizi e le sue alte tariffe) e qui si parla di lunghezza della gonna, di scollatura e di sovraesposizione della fascia addominal-lombo-sacrale. Credo negli esseri umani.