In estate c’è chi prende il sole in spiaggia e chi fotografa le persone che prendono il sole in spiaggia.
È il caso di Tadao Cern, ex architetto ed ora fotografo, che ha trascorso la scorsa estate ad immortalare estranei stesi sui teli mare, nel progetto dal titolo Comfort Zone. Le foto non sono state “allestite”, ma piuttosto rubate, ed è per questo che ogni singolo dettaglio ci parla di una storia diversa.
Tadao Cern invita gli spettatori a confrontare ogni persona e i suoi oggetti, “studiandone” la storia senza essere distratti dai contorni: c’è chi si raggomitola in una palla e chi si distende come una stella marina; alcuni teli sono spiegazzati e coperti di sabbia e altri, invece, disposti ordinatamente. La determinazione che Cern ha dimostrato nel cambiare lavoro e nel cimentarsi in un campo completamente nuovo, sembra averla trasferita anche nella determinazione a voler rappresentare qualcosa di significativo nelle sue fotografie. Ad esempio, la prima foto scattata da Tadao, quando ha messo piede sulla spiaggia, ritrae due signore anziane, e dimostra come l’ambiente da cui una persona proviene possa influenzare il suo comportamento, ma allo stesso tempo come esistano alcuni momenti in cui tutti abbassiamo la guardia.
Tadao Cern infatti afferma: “durante la nostra vita di ogni giorno cerchiamo di nascondere i nostri difetti, fisici e psicologici. Tuttavia, quando ci troviamo su una spiaggia ci dimentichiamo di tutto e agiamo in maniera assolutamente diversa. È forse perché tutti gli altri intorno a noi stanno facendo lo stesso? Se sì, mi piacerebbe che le stesse regole vengano applicate oltre i confini del mare: la gente dovrebbe fregarsene di meno di quello che gli altri pensano di loro “.