Da: Il Messaggero
Vicenza, famiglia in ospedale per la cioccolata della nonna: era scaduta da 25 anni
VICENZA - (G.Z.) Tre bambini e due adulti son dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso per un’intossicazione alimentare. La causa? Aver bevuto una cioccolata scaduta 25 anni fa. Ad averla preparata a due nipoti e ad un loro amico (tutti bimbi tra gli 8 e i 12 anni che erano andati a farle visita assieme al figlio) è stata la nonna.
L’anziana aveva voluto essere gentile si è ricordata di avere delle buste di cioccolata nella credenza, ha scaldato il latte, mescolato il cacao, e servito con biscotti. La sera, il primo ad accusare vomito e diarrea (tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso come riporta il Giornale di Vicenza) è stato l’amichetto, poi è toccato ai due figli, al loro papà ed anche alla stessa nonna. I sospetti son caduti sulla cioccolata che tutto il gruppetto aveva consumato.
Ed è stata la stessa nonna a fare la scoperta: le buste di cioccolata utilizzate scadevano nel 1990. A carico della donna è scattata una segnalazione alla procura.
Martedì 31 Marzo 2015,
Commenti
pasquino
12:16:22, 2015-03-31
Me sa che era scaduta pure la nonna.......
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CICCIOSTUFO
11:54:13, 2015-03-31
della serie: qua nun se butta via gnente! complimenti comunque alla nonna per la memoria.
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sterpete
11:05:24, 2015-03-31
arsenico e vecchi merletti
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O la nonna è completamente rimbambita o ha un senso estremo dell'economia!
Faccio una piccola autocritica: anche a me capita di consumare (ma solo in prima persona) cose appena scadute... Certo non scadute da tempo!!! Ma vengo criticata e presa in giro per questo dall'intera famiglia! Eppure non sono mai stata male né ho fatto mai star male di stomaco nessuno dei miei familiari, anche perché a loro non ammannisco mai cose scadute neppure da un giorno!
In 50 anni di cucina a casa mia nessuno si è mai sentito male. Può capitare che uno stia male di stomaco per un'influenza o per una indisposizione... Ma allora si può vomitare anche la bieta lessata, come accadde a mia figlia ancora bambina, che da allora non può più vedere la bieta!
Mai comperare cose pre-preparate fresche! Una sola volta acquistai, in un piccolo supermercato che avevo sotto casa, degli involtini di pollo al banco della carne: mio marito li vomitò tutti! Da allora compero carne non elaborata o pre-preparata.
Mi è capitato invece di vomitare del pesce, evidentemente mal conservato nel congelatore, cucinato da una insistente conoscente che ci aveva invitato a cena. Come mi è capitato di star male e di passare la notte a vomitare per aver mangiato dei dolci cucinati e regalatimi da un'altra conoscente.
Consiglio: evitate di mangiare cose cucinate da altri che insistono per farvele assaggiare.
Personalmente non ho di queste voglie di far ingerire agli altri cose cucinate da me, della serie: "Assaggia questo, senti come è buono!"
Ma dato che c'è gente che gira col piattino suonando anche alla pota del vicino per far "assaggiare" qualcosa di imperdibile, quando ero più giovane ed accondiscendente verso i ghiribizzi del prossimo, per contraccambiare, una volta lo feci anch'io: avevo preparato una buona crostata di ricotta con pezzi di cioccolato e ne tolsi un bel pezzo ai miei figli per farne dono alla figlia di una vicina a cui, sua madre, affermava piacesse molto.
Questa vicina era una di quelle che girava "con il piattino per l'assaggio" e quindi mi vidi costretta a contraccambiare. Risultato, il suo stolido marito, preso il piatto con la crostata, la fece cadere a terra, la raccolse e la portò così, sporca di terra, a sua moglie!!
Altro consiglio: non sprecatevi per gli altri, non ne vale la pena!
Sempre quando ero più giovane ed accondiscendente cedetti nell'accettare un piatto di funghi cucinati da un tipo che si diceva conoscitore e quindi raccoglitore di funghi. Era questi l'ennesimo maturo "fidanzato" di una allora amica e vicina di casa. Per pura cortesia li accettai mentre mio marito, molto meno diplomatico, disse a chiari termini che lui non li avrebbe mangiati mai perché diffidava di tutti i funghi, a meno che non fossero passati prima all'esame del micologo. Il sedicente conoscitore provò a convincerlo che erano sicuri, che lui se ne intendeva, ma di fronte alla ferma presa di posizione di mio marito sorrise con una certa sufficienza considerandolo un povero fobico evidentemente!
Non ricordo se li gettai messa in dubbio dal mio coniuge, o se temerariamente li mangiai: se li mangiai, però, debbo dire che mi andò bene, perché poco tempo dopo la mia sconsiderata amica-vicina finì in ospedale, insieme al suo innocente bambino e ad alcuni amici
che aveva invitato a cena cucinando funghi raccolti dall'"esperto". La notizia finì anche sui giornali.