La memorizzazione di informazioni ed emozioni passa attraverso il corpo: toccare, manipolare, realizzare una sequenza motoria sono altrettante modalità capaci di scolpire una memoria nel corpo: un gruppo di ricercatori di Trieste ha studiato in particolare il ruolo della mimica del viso nella capacità di rievocazione emozionale.
La ricerca condotta da Jenny Baumeister è stata appena pubblicata su Acta Psychologica: i partecipanti allo studio sono stati divisi in due gruppi ed a ciascuno di essi è stato chiesto di svolgere un compito di memoria che coinvolgeva il ricordo di una emozione, uno dei due gruppi era libero di produrre qualunque espressione con la mimica del volto, nell'altro gruppo invece la mimica è stata bloccata utilizzando una "maschera" di argilla simile a quelle di usa cosmetico, che indurendosi blocca di fatto la espressività mimica.
Si è osservato che i soggetti liberi sorridono nel ricordare episodi connotati emotivamente dal sorriso, si accigliano nel rievocare situazioni che hanno scatenato reazioni di rabbia e così via per i diversi tipi di emozione che è stato richiesto di ricordare.
In questo studio è stato rilevato che i soggetti la cui mimica era stata bloccata dalla maschera presentavano una netta riduzione della loro capacità rievocativa emozionale.
Lo studio è suggestivo e certamente fondato nei suoi presupposti teorici, tuttavia l'incidenza della assenza di mimica rispetto alla corrispondente riduzione di memoria emozionale andrebbe tarata anche in rapporto ad altri stimoli potenzialmente fastidiosi e distraenti, come lo può essere l'applicazione di una maschera di argilla sul viso: certamente l'argomento merita ulteriori approfondimenti in quanto indaga uno dei meccanismi mnemonici di maggiore efficacia utilizzati dalla nostra mente.