Sabato 6 giugno nella Chiesa Parrocchiale di Soligo si è tenuto un concerto in memoria di Don Clemente Cietto, originario di Soligo e per molti anni parroco ad Aprilia, diocesi di Albano Laziale.
Il concerto è stato articolato in due parti. Nel corso della prima parte si sono esibiti i musicisti della Piccola Orchestra Veneta, diretta dal Maestro Giancarlo Nadai che hanno suonato pezzi, fra gli altri, di Handel, Vivaldi, Gluck. In particolare da segnalare la apprezzabile performance come solista al violino di Giada Visentin e la magistrale interpretazione al flauto di Luisa Sello, artista di livello internazionale, che con il suo strumento ha saputo creare immagini musicali suggestive e magiche. Il clou della prima parte della serata è stato raggiunto con l’interpretazione di “Padre Nostro” e “Mater Jubilaei” due brani per voce, flauto e organo di Anonimo, dove alla bravura dei musicisti si è unita la voce di Enrico Nadai che ha dato ai due brani una potente impronta meditativa e di sacralità.
Altro tono ha assunto la seconda parte della serata in cui si è esibito il coro gospel “Gli Sconcertati” diretto dal maestro Andrea Mazzer. Nel corso della performance sono stati proposti brani del repertorio classico gospel, interpretati dal coro con un tale vigore e coinvolgimento da creare nel pubblico un clima di partecipata emozione ed energia.
Particolari ringraziamenti sono stati rivolti alla delegazione di cittadini di Aprilia venuti appositamente per l’occasione e rappresentati dal Vice Sindaco che ha voluto tramettere il suo ricordo personale del sacerdote, e dal responsabile della Parrocchia che ha anche letto la lettera inviata per l’occasione dal vescovo di ….Latina(?). Un commosso ricordo di Don Clemente è stato rivolto da Don…. , compagno di seminario e di pastorale di Don Cietto. Ringraziamenti sono stati inoltre espressi dall’Assessore alla Cultura Prescacin intervenuto in rappresentanza del Comune di Farra di Soligo.
La serata si è conclusa con gli omaggi floreali offerti dai familiari di Don Clemente Cietto agli artisti e con lo scambio di doni fra gli stessi familiari e la rappresentanza della comunità laziale.