Commerciante di petrolio

Da Lielarousse

Carta straccia.
Nella bocca.
Mastica l’attenti!
Struscia lezzo ombra nell’ora buia che appesta le cervella d’incredulità.
Fetore di benzina ride forte.
Eppure non ha ridestato il sonno di nessuno se non mio quest’incubo.
Ha indietreggiato nell’ordine della notte e del comando appena impartito.
Al mattino la sindrome del vano ricordo incendia le ceneri rimasugli del mio cuore.
Figuratevi quanta speranza che fosse covo di antiche rimembranze e non la realtà.

E invece.

Nella scatola delle parole.
In stampatello.
Su carta straccia.
STAI A SCHERZA CO ME?
Lurida calligrafia sbiadita da saliva rattrappita dal freddo.
Chiusa in un pugno Click sul pulsante di partenza.
Si carica d’energia la scatola, ma, d’improvviso dai contatti interni non ha parole.
Chiusa in un pugno Click sul pulsante di partenza.
Si carica d’energia la scatola, ma, nulla, danneggiata, inutilizzabile.
E tutte le mie parole restano lì col mio terrore qui.
Segregate.
Sole.
Senza di me loro, ed io senza di loro, non sono nessuno.
Di nuovo sono Nessuno.
Falso sei, questo non è un gioco scherzoso?
Qui non ci sono balocchi nudi in piccole scatole con cerchi rotanti
E l’indifferenza ai miei timori del venditore e degli amici mi si avversa contro in fragorose risate.
Non posso dar loro torto.
Additata stupida incapace d’intendere il più delle volte sedata.
E poi non si può credere a ciò che non si vede pur se l’evidente è agli occhi.
Meglio far finta di nulla.
Riparare la scatola quanto prima.
Riparare la ragione quanto prima.
E far passare tanto tempo.
Come sempre.
E il tanto è passato tra il cinque e il sei  d’un paio di mesi.
Ed ho riparato di nuovo oggi dopo un paio di giorni.
Questa la seconda volta per la mia scatola di parole e.
Vero.
Questo non è un gioco per niente scherzoso.
Vedrai commerciante di petrolio quanta bravura…