Questa sarà la prima e l'ultima volta ( spero davvero ) che scriverò un post del genere.
Mi sono perfino annoiata a scriverlo.
Cito deliberatamente il blog "Roba da Disegnatori" nel suo post "Le 9 semplici regole del Buon Committente".
Le mie annotazioni le metto in arancio.
[...] Una sorta di decalogo del buon committente, cosa fare e come comportarsi correttamente nei confronti di un artista a cui vogliamo chiedere un lavoro. Queste regole vorrebbero essere valide sia per i privati che per le aziende/case editrici.
REGOLA N°1 – RETRIBUZIONE:
Disegnare, dipingere, illustrare, per noi è UN LAVORO e in quanto tale va rispettato. Ergo, astenersi tutti quelli che vogliono chiedere qualcosa in cambio di nulla. Noi non viviamo d'aria. La modalità e le tempistiche saranno stabilite in seguito, è esattamente lo stesso che accade un ACCORDO che si stabilisce tra cliente e società che offre il servizio. Se vogliamo lavorare gratuitamente, lasciate che sia una nostra scelta personale. Ergo, se la vostra proposta è una collaborazione gratuita, specificarlo IMMEDIATAMENTE.
Nota personale: Collaborazioni gratuite in cambio di "visibilità" sono da prendersi in considerazione nel caso la visibilità sia effettiva, comprovata dai contatti del committente e ci sia uno scambio reciproco - perchè no, anche spontaneo e amichevole - di informazioni, suggerimenti, consigli, contatti.
REGOLA N°2 – CONTRATTO & TARIFFE:
Questa regola vale per le commissioni importanti o che richiedono molto lavoro. In questo caso sarebbe buona educazione e rispetto, stabilire un contratto e pagare almeno metà della somma prima. E' una tutela per noi, che lavoriamo più motivati, possiamo comprare il materiale che necessitiamo, e soprattutto sappiamo che state facendo sul serio. Ma è una tutela anche per voi, perchè in questa maniera avete la sicurezza che chi sta lavorando per voi è un professionista che in questo caso DEVE rispettare le scadenze. Nota personale: In corso d'opera fornisco sempre il work in progress e sono in continuo contatto con il committente, verificando con cadenza regolare di stare andando nella giusta direzione. Ci sono svariati momenti in cui il committente può decidere che il mio servizio non gli va più a genio. Non è contemplabile a livello etico che il committente interrompa la comunicazione e sparisca nel nulla assoluto facendomi lavorare per settimane su un prodotto che non verrà mai ritirato nè utilizzato. ( vedi punto 4 )
REGOLA N°3 – SCADENZE:
Ogni lavoro prevede una data di scadenza. Se avete fretta di concludere un progetto e avete bisogno dei nostri servizi, sappiate che è normale che la tariffa per esempio di una locandina, in questo caso, varierà in crescendo. Le scadenze non sono un obbligo solo del disegnatore, ma anche del committente: se un lavoro è stato fatto e consegnato, è buona norma rispettare anche i pagamenti.
REGOLA N°4 – CONDIZIONI & RECESSO:
Se le condizioni lavorative o il prezzo non vi soddisfa, avete tutto il diritto di recedere PRIMA che qualsiasi cosa venga iniziata. E' buona norma non sparire nel momento in cui si rifiuta un lavoro: preferiamo leggere le motivazioni che vi inducono a rifiutare piuttosto che il nulla cosmico. Le condizioni di lavoro però non sono univoche: anche a noi potrebbero non soddisfarci appieno. Per questo, è buonissima norma non “minacciare” l'artista con frasi del tipo: “ah ma se tu non hai voglia di farlo, c'è già il tizio X che lo farà alla metà del prezzo/tempo!” E' veramente di pessimo gusto, oltre che estremamente maleducato: se c'è già qualcuno che accetta le vostre condizioni, non fateci perdere tempo (e non perdetelo voi!), chiedete a chi di dovere.
REGOLA N°5 – CHIAREZZA:
Abbiate le idee più chiare possibile: parlate, chiarite anche a costo di sembrare logorroici, ma noi non riusciamo ancora ad entrare nelle vostre teste. Questo perché quando partiamo col lavoro, c'è sempre la fase de “approvazione bozzetto” e il fatto di dover stravolgere le prove troppe volte, è qualcosa di controproducente: per noi perché poi lavoreremmo in una situazione poco definita e non proficua; per voi perché anche i troppi cambi...si pagano. E allontanano la data di scadenza automaticamente. Se il lavoro invece è in fase di conclusione, è buona norma NON stravolgere il lavoro solo perché vi siete ricordati all'ultimo che invece volevate un'altra cosa. Sarete insoddisfatti voi e noi altrettanto.
REGOLA N°6 – LA COPIA:
NON chiedere MAI ad un artista di fare il lavoro nello stile di un altro, solo perché non ve lo potete permettere. Non è corretto né nei confronti dell'artista meno noto (perché si sente più “operaio” di quello che già non è), e non è corretto nemmeno nei confronti dell'artista “noto” che si sente giustamente, svalutato (oltre al fatto che si potrebbe incorrere in spiacevoli situazioni). Se avete scelto quella persona per farvi realizzare un lavoro, si spera che sia perché lo apprezziate e non solo perché sa tenere la matita in mano.
ISPIRARSI AD UN ALTRO ARTISTA è cosa ben diversa. Se il committente mi dovesse indicare uno stile o un'ambientazione a cui vorrebbe io mi ispirassi è comunque perchè vuole qualcosa di fatto da me, con la mia mano.
REGOLA N°7 – STILE:
Cercate di scegliere l'artista che fa al caso vostro e che possa soddisfare le vostre esigenze. Se lavoriamo con uno stile specifico, è inutile chiedere qualcosa con uno stile del tutto diverso. Un conto è discutere sul soggetto o sulla palette cromatica, o sulla tematica, un conto è chiederci una cosa che non c'entra nulla con ciò che facciamo (specialmente se non l'abbiamo mai sperimentata).
Esempio: a me - Irene - non potrete mai chiedere un'illustrazione stile Marvel super dettagliata e con i muscoli in bella vista. Un po' perchè non ne sono capace ( ci ho provato, ma con scarsi risultati ) un po' perchè non è il tipo di prodotto che offro. Se state cercando illustrazioni per bambini forse siete sulla strada giusta.
REGOLA N°8 – COMUNICAZIONE
Cambio questo punto rispetto al blog di Roba da Disegnatori in COMUNICAZIONE. Vorrei sottolinearlo trecento volte. Alla base di un buon lavoro c'è sempre una buona, ma che dico, OTTIMA comunicazione. Fate domande, pretendete che io ne faccia. Stabiliamo punto per punto ogni cosa, non lasciamo spazio a nessun genere di dubbio. Frasi come "Credevo che" saltano fuori sempre in procinto di consegna ( e guarda caso riguardano spesso il denaro ), e fanno perdere la pazienza sia a voi che a me. Evitiamo.
REGOLA N°9 – CURRICULUM:
Ricordate che le commissioni per noi sono anche “curriculum” e ci piacerebbe voler firmare tutte le nostre cose. A meno di clausole specifiche che vietano la pubblicazione prima di una certa data, è abbastanza infantile impedire a chi vi ha fatto il lavoro di porlo nel proprio portfolio: se viene specificato per chi è stato fatto ad esempio, non c'è motivo per cui l'autore non possa utilizzarlo per mero uso curricolare. Si tratta anche di un valore aggiunto per voi e per noi.
Chiaro. Se - come mi è già capitato in passato - mi chiedete di realizzare un prodotto ( magari grafico ) di cui non mi interessa altro che il compenso perchè la richiesta ha dell'orribile in quanto estetica, sarò io stessa a chiedervi di non citarmi da nessuna parte perchè non ci voglio perdere la faccia.
Già. **** Non starò qui a lamentarmi del perchè io sia incazzata come un'ape, del come un cliente sia sparito nel nulla, di come a volte si viene trattati come se la propria professionalità valesse meno di zero. Non è il caso e non mi sembra elegante.
Questa è la mia visione di come andrebbero affrontate/viste le nostre professionalità.
Gli stronzi ci sono in ogni ambito/settore, inutile perdersi in chiacchere. Ci sono se sei a capo di un baracchino di hot dog così come una ferramenta. Il succo non cambia. La nostra professione ( dove con "nostra" intendo la professione artistica ) è solo più difficile da incasellare di altre. È più fumosa perchè frutto di lavoro intellettuale, ma non per questo motivo ( anzi, soprattutto non per questo motivo ) meno rispettabile di altre.
Sottolineo: considero "rispettabile" qualunque professione. Dalla bidella delle scuole elementari all'avvocato. Non faccio distinzioni, nè le farò mai. Rispetto ogni essere umano perchè credo che ogni professione sia rispettabile, fondamentale, necessaria alla società. Del resto se i designer non esistessero, non avreste fra le mani il vostro telefono, nè mi stareste leggendo dal vostro dispositivo, nè tantomento avreste un armadio o un tavolo. Non ascoltereste la musica che vi piace, non avreste quadri appesi per casa, non leggereste fumetti nè guardereste film. Scommetto che non ci avevi pensato, eh? Sì, parlo con te. Con te che mi hai fatto perdere tre settimane di tempo e poi hai preferito far fare la grafica a tuo cugino con Paint.
Rispetto tutti equamente: chiedo solo di essere rispettata. Equamente. Equamente come tuo cugino. Grazie.
Irene
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