Compagna Angela, camerata D’Alema

Creato il 05 settembre 2012 da Albertocapece

Strane cose accadono nell’Europa cubista e liberista: Angela Merkel in Baviera scopre che i mercati non hanno servito i popoli, mentre D’Alema a Reggio Emilia rivela che i popoli sono rompicoglioni e che per facilitare l’opera dei mercati bisogna ricorrere ad alcuni ingannucci elettorali, tipo indurli a votare per la sinistra e poi fare le alleanze a destra.  In realtà  non sono cose così singolari come potrebbero apparire e se sarebbe eccessivo pretendere che appaia  chiaro il conflitto tra il capitalismo renano e quello finanziario che oggi investe in pieno la Germania, non altrettanto si può dire del gentiluomo del papa, al secolo Baffino, la cui accondiscendenza verso la destra berlusconiana e i reazionari vaticani è ben nota da anni.

Ah sì, dimenticavo, fino a qualche tempo fa si chiamava real -politik che tradotto significa: siccome non ho una mezza idea alternativa me ne sto col potere, qualunque esso sia, si chiami Berlusconi col suo conflitto d’interessi, si chiami Casini, suo alleato da sempre o Fini o Montezemolo o quel manager dal tocco magico che è Marchionne. E naturalmente Monti perché si facciano i compiti a casa, una frase che solo a vederla scritta mi fa venire l’orticaria tanto è sciocca e servile.

Tutti e due Angela e Massimo difendono le loro poltrone. Ma mentre la Merkel pare avere ogni tanto un attacco di Westalgie, come i berlinesi chiamano la nostalgia per quello che pareva l’Occidente e non è, un qualche sussulto almeno, D’Alema non sembra ricordare nulla della vita precedente alla bicamerale, come se fosse nato lì strillando ed è tutto uno slancio verso il futuro. Ora è il tessitore principale di un inganno storico: andare come centro sinistra alle elezioni dando l’impressione che “adesso tocca a noi” per poi allearsi con quel magma clerico-fascio-liberista che si chiama centro, raccolto attornio all’Udc. Attenzione non è soltanto un sotterfugio elettorale, è un disegno politico: col porcellum o con il super porcellum che si delinea ,se l’Udc corre da sola difficilmente potrebbe essere determinante sul piano dei numeri. No l’alleanza è proprio strategica, una scoperte di affinità elettive, un voler navigare con i relitti di una classe dirigente fallita di cui non a torto ci si sente parte. E l’alternativa? Improponibile, si dovrebbe vendere la barca.


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