Compagni di classeAlle elementari i primi della classe erano Domenico, un ragazzo intelligente e generoso e Giovanni. Di Giovanni non ricordo il cognome. Forse non lo ricordo perché Giovanni non abitava in paese e quindi ci si vedeva solo a scuola e qualche quarto d’ora prima e dopo la scuola. Giovanni abitava nella Frazione di Collesecchie, vicino al torrente Fandalia, sotto l’Amiantifera. A Collesecchie abitava anche Tancredi, cugino di Giovanni, un discolo vivacissimo, magro e fortissimo nella lotta. Era il più forte della classe assieme a Domenico figlio del gestore del Cinema di Corio. Tutte le volte che mi azzuffai con Tancredi le presi senza pietà anche se lui, generosamente, non ne approfittava. Tutte i voti che prendeva Giovanni in Aritmetica, in Dettato, in Tema era migliori dei miei. Al massimo eravamo pari. Questa coincidenza, che in quella piccola frazione di Collesecchie si concentrasse la Forza di Tancredi e il Sapere di Giovanni aveva per me qualcosa di eccezionale e di magico. Vedevo Collesecchie quasi come un luogo fatato dove venivano generate La Sapienza e La Forza, Carnera e Marconi, i Tancredi e i Giovanni.Non mi capitò più un altro amico di nome Tancredi; e quando a scuola leggevo del Tancredi della Gerusalemme Liberata o del dramma di Monteverdi, quel “TANCREDI” vibrante me lo rappresentavo con il volto del Tancredi di frazione Collesecchie che, per me, ancor oggi rimaneun luogo magico.
Compagni di classeAlle elementari i primi della classe erano Domenico, un ragazzo intelligente e generoso e Giovanni. Di Giovanni non ricordo il cognome. Forse non lo ricordo perché Giovanni non abitava in paese e quindi ci si vedeva solo a scuola e qualche quarto d’ora prima e dopo la scuola. Giovanni abitava nella Frazione di Collesecchie, vicino al torrente Fandalia, sotto l’Amiantifera. A Collesecchie abitava anche Tancredi, cugino di Giovanni, un discolo vivacissimo, magro e fortissimo nella lotta. Era il più forte della classe assieme a Domenico figlio del gestore del Cinema di Corio. Tutte le volte che mi azzuffai con Tancredi le presi senza pietà anche se lui, generosamente, non ne approfittava. Tutte i voti che prendeva Giovanni in Aritmetica, in Dettato, in Tema era migliori dei miei. Al massimo eravamo pari. Questa coincidenza, che in quella piccola frazione di Collesecchie si concentrasse la Forza di Tancredi e il Sapere di Giovanni aveva per me qualcosa di eccezionale e di magico. Vedevo Collesecchie quasi come un luogo fatato dove venivano generate La Sapienza e La Forza, Carnera e Marconi, i Tancredi e i Giovanni.Non mi capitò più un altro amico di nome Tancredi; e quando a scuola leggevo del Tancredi della Gerusalemme Liberata o del dramma di Monteverdi, quel “TANCREDI” vibrante me lo rappresentavo con il volto del Tancredi di frazione Collesecchie che, per me, ancor oggi rimaneun luogo magico.
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